Rocketo Garrison è un abile cartografo che non svolge il suo lavoro al chiuso di un ufficio, chino su una scrivania.
Rocketo esplora lande desolate e piane lussureggianti, scende negli oceani e scala le montagne del suo mondo, una terra distrutta da un cataclisma avvenuto duemila anni prima.
Rocketo è il protagonista dell’omonima serie nata da un’idea di Frank Espinosa, pubblicata originariamente a partire dal 2006 dalla Image Comics e oggi disponibile in Italia grazie al lavoro della casa editrice Double Shot.
Il volume di recente pubblicazione - Rocketo, Viaggio nel mare nascosto - è il primo della serie e comprende anche la storia breve Il canto della sirena, ossia Rocketo numero 0, nata solo come anteprima per il San Diego Comic Con e qui pubblicata con cinque pagine aggiuntive, per renderla coerente con il resto del fumetto.
A spiegarci il motivo di questa aggiunta e la genesi di questo personaggio è il creatore della serie, Frank Espinosa, nella prefazione al titolo che apre il volume. Leggere le sue parole, le difficoltà che ha affrontato per far uscire le sue storie, il supporto che ha ricevuto dallo staff della sua casa editrice e da Marie Taylor - co-autrice de Il canto della sirena - e la sua volontà di omaggiare i grandi nomi del fumetto mondiale sono un’ottima introduzione alla lettura di una serie che affonda le sue radici molto lontano nel tempo.
Espinosa, infatti, prima di approdare a questa serie ha lavorato per anni come animatore alla Warner Bros e alla Disney - il restyling dei Looney Tunes del 1992 lo dobbiamo a lui, tra le altre cose - e ha infuso tutta la sua esperienza di cartoonist nel tratto, nei colori e in generale nello stile che caratterizza Rocketo. Una degli aspetti più interessanti del volume, infatti, è la capacità di Espinosa di prendere quanto di meglio abbia imparato dal mondo del fumetto e da quello dell’animazione e sintetizzarlo nella sua serie: nei primi anni 2000, infatti, l'autore decide di dedicarsi totalmente al fumetto, passione che coltivava fin dalla tenera età. E lo fa con una serie che omaggia la fantascienza classica, con tutto il suo bagaglio di fascino dell'ignoto, malinconia e purissimo eroismo.
Le due storie che compongono il volume narrano, nello stile semplice dell'epica, alcuni dei viaggi che il nostro protagonista ha compiuto insieme ai suoi compagni d'avventura: Spiro Turnstile - uno dei miei preferiti - ossia il duro dal cuore tenero, Boaz, l'infallibile assassino o Doc Blast, l'infallibile inventore.
Quello che affascina del primo volume di Rocketo è il tratto che Espinosa utilizza e la combinazione con i colori.
L'essenzialità dei disegno di Espinosa può essere straniante - almeno all'inizio lo è stato, per me - ma col lo scorrere delle pagine ci si rende conto di quanto sia funzionale alla storia e all'epopea di questo esploratore archetipico che è Rocketo. I mostri, i mezzi di trasporto, i volti degli amici e quelli dei nemici, le ambientazioni, tutto è reso con pochissimi, essenziali tratti. La sintesi è una delle sfide più grandi, per chi lavora nel campo della comunicazione grafica e della narrazione a fumetti: il rischio che si tolga troppo, rendendo il disegno incomprensibile o al contrario che non si riesca a togliere abbastanza, facendo risultare la tavola ridondante di dettagli, è dietro l'angolo. Non è questo il caso: qui ogni linea è dove deve essere, accompagna lo sguardo del lettore verso il dinamismo dell'azione e lungo le mascelle del protagonista, tratteggiando una piccola epopea che può, a tratti, essere considerata universale.
L'uso del colore è il contraltare ideale e il completamento più adatto allo stile di Espinosa: anche in questo caso, la vera protagonista è l'essenzialità. Nella maggior parte delle vignette, infatti, c'è la presenza contemporanea di due soli colori, peculiarità che cristalizza ulteriormente la scena e permette all'autore di evidenziare i momenti prettamente d'azione e allo stesso tempo far risaltare l'emozione del momento.
Il tratto e il colore si fondono nelle vignette come solo un sapiente artigiano dotato di esperienza riesce a fare, dando levità, poesia e movimento a tutto il fumetto.
La cura che l'autore ha messo in questa serie è facile notarla anche in un altro aspetto che personalmente trovo estremamente affascinante, ossia il worldbulding.
Una volta che la polvere del cataclisma che ha distrutto il mondo duemila anni prima l'inizio della storia di Rocketo si dirada, si comincia a vedere un paesaggio completamente trasformato.
Il mondo va quindi esplorato e mappato di nuovo, per poterlo ricostruire partendo da zero, facendo attenzione agli immancabili, terrificanti mostri (arpie, sirene, tempeste viventi, tanto per citarne qualcuno) e alle agghiaccianti lande sconosciute. Gli unici a potersi muovere con sicurezza in questi ambienti sono, ovviamente, i cartografi come Rocketo, esseri umani dotati di una bussola vivente sul dorso della propria mano destra e che, sicuri della loro impenetrabile armatura, si aggirano sulla terra per tracciarne i confini. Un lavoro al servizio della nuova umanità che solo così potrà tornare a popolare questa Terra distrutta.
Ma oltre ai cartografi, i lettori troveranno uomini terra, uomini uccello, uomini pesce, uomini cane e tanti altri esseri affascinanti, ognuno dei quali è stato sviluppato dalla nuova scienza degli abitanti del pianeta per sopravvivere al meglio alle nuove avversità ambientali.
In chiusura, un'ultima chicca di questo volume è la struttura delle pagine e delle singole tavole: il volume deve essere letto in orizzontale, dando un notevole respiro alla visuale e permettendo allo sguardo del lettore di abbracciare scene molto ampie. Il rimando più immediato, sia per lo stile veloce ed essenziale che per il dinamismo dell'azione, sono gli storyboard delle grandi produzioni dell'animazione o del cinema, primo trampolino di lancio per Frank Espinosa, ma anche i maestri immortali della settima arte, Jack Kirby in testa.
Il primo volume della serie di Rocketo Garrison, quindi, è un condensato di quanto di meglio i mondi del fumetto e del cinema hanno prodotto nel corso degli anni, una sintesi - grafica e narrativa - notevole, che riesce ad avvincere il lettore e ad incuriosirlo con il cliffhanger da manuale che chiude questo arco narrativo.