Da diversi anni il mondo del fumetto si interroga sul futuro dei medium utilizzati per la lettura: come per gli ebook, il confronto è andato radicalizzandosi, tra chi vede in smartphone, tablet e compagnia bella la soluzione a tutti i problemi di fruibilità e spazio e chi, invece, preferisce il peso del libro tra le mani e il caratteristico odore di colla.
Entrambe le fazioni hanno in parte ragione: la resa dei colori può variare molto se lo schermo è retroilluminato o meno o in base alla grammatura della carta; la possibilità di portarsi in spalla centinaia di fumetti o avere accesso a un catalogo illimitato (come alcune case editrici stanno facendo, a fronte di un abbonamento) ha i suoi vantaggi ma poi, vuoi mettere poter guardare tutte le coste sugli scaffali bullandosi con gli amici per la propria sterminata collezione?
Ho l’impressione che il dibattito sia ben lungi dall’essere risolto e non voglio certamente prendere una delle due parti – anche perché non saprei quale scegliere – ma vorrei raccontarvi di una recente scoperta.
Complice un amico francese appassionato di fumetti, ho scoperto il recente lavoro di Andrè Bergs, Protanopia.
Protanopia è una app (scaricabile gratuitamente sia su Google Store che su App Store) con cui l’utente può leggere un fumetto – il primo e unico, finora, della produzione di Bergs – in cui la vera novità non è tanto il medium (uno smartphone in questo caso) ma l’utilizzo innovativo che viene fatto dello strumento stesso.
Scaricando l’app, infatti, è possibile leggere una storia breve, appena 6 tavole, sullo sbarco in Normandia: le azioni permesse da Protanopia sono il tap, con cui si evidenzia e si zooma su una specifica vignetta, lo swipe, che fa cambiare pagina, e il tilt, la vera novità in campo, che dà al lettore l’impressione di muovere l’inclinazione dell’inquadratura e poter vedere i personaggi muoversi di conseguenza. Queste tre azioni, combinate all’esperienza di Bergs, principalmente nel settore dell’animazione digitale, forniscono al lettore (o dovremo cominciare a chiamarli fruitori?) un’esperienza nuova, più coinvolgente e immersiva.
Siamo ancora lontani dalla completa sostituzione della carta a favore del digitale ma l’effetto sorpresa e l’entusiasmo per questa novità – se adeguatamente sfruttate dall’autore – potrebbero riservarci delle piacevoli novità, in futuro.
Una volta letta la storia e discusso in giro delle novità tecniche che potrebbe portare nel mondo del fumetto, non pago delle notizie che ho trovato in rete ho deciso di andare direttamente alla fonte, cercando Andrè Bergs e proponendogli un’intervista.
Andrè è stato molto disponibile e ha sciolto alcuni dei dubbi che avevamo, facendoci al contempo incuriosire per i suoi progetti futuri.
Ecco, quindi, la breve chiacchierata via email con Andrè Bergs.
Raccontaci il tuo percorso di studi e le tue esperienze: ci piacerebbe sapere come e quando hai imparato a disegnare e scrivere fumetti e come hai pensato di integrarli con la computer grafica.
In realtà non ho un percorso di studi definito per quanto riguarda la creazione di fumetti. Ho studiato animazione e cinema e ho lavorato come regista per film d’animazione per 14 anni. Ho tanti anni di esperienza nella lettura di fumetti, invece! Visto che entrambi – il cinema d’animazione e i fumetti – sono medium visuali, la mia esperienza è stata molto utile.
Perché hai scelto il nome Protanopia? (N.d.A. la Protanopia è un’alterazione congenita del senso cromatico, con incapacità di percezione del colore rosso).
Una versione iniziale della storia vedeva il protagonista affetto da Protanopia e si basava sulla sua incapacità di distinguere il verde dal rosso. La storia è cambiata, il nome no.
Pensi o speri che leggeremo più fumetti sugli strumenti tecnologici, nel prossimo futuro? Protanopia è stato sviluppato con questo intento?
Assolutamente sì! Non so quale sarà la forma finale di questo percorso ma sono convinto che c’è tanto spazio per la storie di fumetti sugli strumenti tecnologici. Spero che si allargherà il campo anche per la sperimentazione in termini narrativi e di stile. E spero anche che Protanopia riesca a rendere le persone più consapevoli delle possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico.
Siamo molto curiosi delle specifiche tecniche. Come funziona Protanopia?
Ahahahah, come puoi immaginare c’è molto tecnicismo in una risposta del genere, tante cose che accadono nel background dell’app per fare in modo che tutto funzioni. In linea di principio, semplificando al massimo, si tratta di una scena in 3D con un’inquadratura controllata dallo spostamento del tuo smartphone. Nessun altro trucco.
Hai ricevuto qualche offerta per l’ulteriore sviluppo di Protanopia?
Qualcuna sì, ma attualmente sto già lavorando su un nuovo fumetto originale, insieme a un amico. Sarà più grande, meglio realizzato e più family friendly. In questo modo conto di poter applicare la lezione appresa su Protanopia su un progetto a più larga scala. Sulle mie pagine Facebook e Instagram potete già vedere parte dello sviluppo di questo nuovo lavoro.
Quale fumetto famoso sarebbe stato perfetto su Protanopia?
Andrei molto cauto sull’adattamento di fumetti già esistenti a questo formato. Se la storia funziona già sul formato statico, non c’è un grande contributo che si possa apportare aggiungendo l’animazione in 3D. È molto più interessante creare qualcosa di nuovo e sperimentare con la tecnologia facendosi ispirare da quanto già esistente, senza dover rimanere fermi su un vecchio formato.