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La nuova stagione di Bleach è l'adattamento perfetto

Bleach si è fatto attendere molto, anzì, moltissimo. L'ultima stagione dell'anime è andata in onda nel 2012, ben dieci anni fa, un decennio di sofferenza per i fan dell'anime e rimorso per quelli del manga che hanno ricevuto un arco narrativo conclusivo (o così abbiamo creduto per tanto tempo) che poteva essere il migliore di tutta l'opera ma che invece si è rivelato essere il peggiore, per tanti motivi.

 

Comunque l'ultimo di quelli che sono stati per gli anni 2000 i Big Three (One Piece, Naruto e Bleach) era terminato e rispetto agli altri due, ancora attuali e in serializzazione aveva perso importanza, o così si credeva. Il trailer d'annuncio della nuova stagione ha fatto resuscitare una fanbase, Bleach stava tornando e tutti dovevano saperlo.

 

E poi è arrivato l'anime, o meglio, la prima parte dell'anime. In breve, tutto ciò che dovrebbe essere un anime incarnato in 13 episodi.

Queste puntate sono l'adattamento del più lungo arco narrativo del manga, ovvero ''Thousand Year Blood War''.

L'anime è visivamente qualcosa di incredibile, sotto tutti gli aspetti. I disegni sono stupendi, troppi momenti potrebbero essere messi in pausa e trasformati in wallpaper ma a colpire particolarmente sono i colori e come vengono utilizzati. Il manga è in bianco e nero, e per molti il colore è qualcosa di superfluo al fine di un'opera di questo tipo, tuttavia Studio Pierrot a dato un valore speciale al colore per questa stagione.

 

Ogni momento ha una sua colorazione per un motivo ben preciso. L'Opening è su sfondo rosa, perchè è il colore che rappresenta Ichigo (che vuol dire fragola in giapponese), la Soul Society è colorata e viva e pochi secondi dopo l'invasione dei Quincy tutto diventa grigio e spento come in uno scenario di guerra (che è d'altronde).

I colori vengono ripristinati solo dal Bankai di Yamamoto, che però li riporta in maniera secca e asciutta, come se facesse molto caldo, rispecchiando perfettamente l'effetto del suo Bankai. Il continuo contrasto che c'è tra l'arancione acceso delle fiamme di Yamoto e il blu splendente dei poteri di Ywach, l'oscurità che circonda lo scontro tra Zaraki e Unohana e il rosso sangue che circonda l'area poco dopo.

 

Potrei continuare a parlare solo del colore per ore. In questa stagione ogni personaggio, scena e momento è contraddistinto da un colore particolare e ogni scena da un utilizzo diverso della luce, per differenziare i momenti felici da quelli tristi, quelli più pacati da quelli più intensi.

 

Senza abbandonare  l'aspetto tecnico bisogna parlare delle animazioni, ovvero dei combattimenti. E cavolo, che spettacolo.

 

Tutte le scene d'azione sono stupende, disegnate benissimo e con dei grandi effetti, ma la vera ciliegina sulla torta sono le animazioni. In queste 13 puntate si combatte moltissimo, eppure ogni scontro è animato in maniera sopraffina, che sia di pochi secondi come i Capitani contro i Quincy o che si tratti di puntate intere, e qui si arriva al vero diamante dell'intero anime: Yamamoto Vs Ywach.

Questo combattimento è da pelle d'oca, molto lungo ma sempre fluido, colorato e accesso, pieno di contrasti e pieno di emozioni. Le parole servono davvero a poco per descrivere lo scontro fra i due massimi esponenti delle due fazioni, e il più grande consiglio che posso darvi è di correre a vedere il combattimento su Youtube per comprendere di che si tratta.

 

L'anime ha inoltre sfruttato intelligentemente la sua forza d'adattamento per introdurre aggiunte che non vadano in contrasto con l'opera originale, ma che contribuiscono ad arrichire il mondo e i personaggi. Molto frequenti sono per esempio i flashback che valorizzano personaggi che nel manga non hanno ricevuto sufficiente screentime oppure elementi che arrichiscono la lore dell'universo di Bleach. Il fatto che tutte queste addizioni siano scritte direttamente dall'autore Kubo Tite le rende canoniche, e ovviamente il mangaka ha approfittato di questo adattamento anche per fare delle piccole modifiche alla sua opera.

Combattimenti che prima erano una sola pagina ora occupano una puntata intera in maniera splendida, frasi fuorvianti nel manga che vengono ridimensionate e rese coerenti dall'anime e un ritmo serrato che tiene lo spettatore affamato e goloso di averne di più.

 

Gli unici reali difetti di questo adattamento sono i problemi di scrittura, problemi che dipendono però dall'opera prima, e se alcune piccolezze sono state cambiate per essere più digeribili, altri casi sono invece così grossi da non poter essere riscritti, e quindi se alcune cose vi hanno dato fastidio nel manga, lo faranno anche in questo anime.

 

Bleach: Thousand Year Blood War è l'adattamento perfetto, e descrive egregiamente cosa l'anime può fare come medium senza limitarsi ad adattare le pagine di un manga.

Questo adattamento riscrive dei punti, e lo fa bene, corregge delle imperfezioni, e lo fa bene. Da più giustizia ai personaggi di quanto ha fatto il manga e quando deve animare le pagine lo fa alla perfezione. Questo arco narrativo ha lasciato tutti i fan di Bleach con l'amaro in bocca, dall'inizio alla sua conclusione, ma dopo questa stagione ogni fan attende trepidamente il mese di luglio per vedere la seconda parte.

 

Onestamente è questo che un adattamento dovrebbe sempre fare, ovvero dare una visione diversa all'opera, più completa se può servire. Ha un feeling diverso ed è una perfetta definizione del perchè gli anime piacciono così tanto. C'è azione, drammaticità, colore, divertimento, c'è tutto.

 

Non è soltanto una stagione perfetta per i fan di Bleach e per quelli degli anime in generale, è una stagione perfetta per chiunque. Per quanto non si capisca niente se si guarda questa stagione come introduzione per Bleach, resta incredibile e riuscirebbe a coinvolgere chiunque. Azzarderei a consigliarla perfino a chi non ha mai visto un anime, per comprenderne i meccanismi e l'appeal.

 

Bleach è tornato e anche se per poco ha lasciato tutti i fan soddisfatti e vogliosi di volerne ancora, e dopo le recenti notizie che la seconda parte in arrivo a luglio conterrà tante novità tra cui un nuovo combattimento totalmente inedito non si può che contare i giorni o guardare questa stagione a ripetizione fino all'uscita di prossima.

 

Più anime così, brevi ma che colpiscono i punti giusti e che soddisfano tutti.

 

 

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