Doverosa premessa: Siccome non ho mai scritto di musica (pur avendola studiata e suonata per buona parte della mia vita), non avrò perciò l'occasione di scriverne mai per Vice, oppure per Rolling Stones. Vi avviso subito: arrivo dal punk hardcore. Quello italiano, quello che sfanculava i Sex Pistols in quanto cavolata fintamente anti-commerciale ai limiti della truffa, ma che aveva inconsapevolmente dato vita ad un vero movimento basato sulla rabbia giovanile, per poi sfociare nel suo conseguente antagonismo.
Un antagonismo fatto di scuse per scappare nei peggiori squat autogestiti d’Europa a sentire le migliori band della scena grind-core europea e mondiale, ma pure per concedersi una piacevole gita fuori porta nella caldissima Genova dell’estate del 2001. No, perchè senza un cappello introduttivo del genere non puoi scrivere di musica in Italia... o almeno mi pare di capire che funzioni così.
Meno male che c'è Nerdcore, altrimenti non avrei potuto parlarvi del mio nuovo idolo: Young Signorino.
Visto che mi piace toccarla piano, arrivo subito al dunque: credo che la trap sia vuota, esattamente come lo sono i ragazzi di oggi, un vuoto che nasce dalle periferie, dalle prospettive ad alzo zero e dai contratti a tempo determinato. Da un lato abbiamo la voglia di divertirsi, una caratteristica tutto sommato comune a tutti gli adolescenti dell’epoca moderna, dall’altro abbiamo invece la voglia di sfangarla sempre e comunque, senza mai lavorare, che tanto lavoro non ce n'è.
E i soldi per spaccarci? Dove li recuperiamo? Proviamo a buttarla in vacca su YouTube e vediamo come va a finire, che tanto ormai i soldi si fanno là. Guarda Matano, guarda i The Show, guarda quelli che ce l'hanno fatta. Tra prank falsi come una banconota da 6 euro, challenge di qualunque cosa e reaction dei (brutti) contenuti altrui, la trap ci mostra qualcuno che ha davvero capito come differenziarsi dal mucchio.
Controller midi, software facilmente reperibili sui torrenti in piena e VST alla mano, Young Signorino ci sta fregando tutti. Ed è tutto molto italiano, Signore e Signori.
Sì, perché se il Grande Fratello è arrivato alla quindicesima edizione nel nostro paese, allora ci meritiamo anche Young Signorino. Se Facebook è stato il tripudio delle fake news nel corso della più lunga campagna elettorale di sempre nel nostro paese, allora ci meritiamo Young Signorino. E se i giovani d’oggi hanno tra le mani uno smartphone che ha una potenza di calcolo che farebbe rabbrividire il mio primo PC e lo usano soltanto per guardare i video su Youtube, senza manco l’accortezza di mettersi sotto Wi-Fi, beh… allora ci meritiamo Young Signorino.
Ma badate bene: non sono qui per seppellire Young Signorino ma per lodarlo, è il mio nuovo idolo. Ma ne parleremo più tardi.
Esiste anche un’altra concretissima possibilità: sto semplicemente invecchiando male. Potrei serenamente accettare il fatto di essere arrivato a 32 anni e di non essere perciò in grado di capire perché la trap funzioni, giustificando così la popolarità (al momento negativa) di personaggi come Young Signorino.
Potrei più semplicemente mollare il colpo e additare le colpe delle mie mancanze ai giovinastri rincoglioniti, ma mi piace provare a capire le cose, studiarle e poi trarre le mie conclusioni. Perchè va bene tutto, ma non posso arrendermi alla facile via dell’insulto, un po’ come fecero quelli che mi sfancularono una quindicina di anni fa, dandomi del rincoglionito perché non capivano i miei gusti, etichettandomi come un cretino senza appello. Il “vecchio” che dà del rincoglionito al giovane, la storia più antica del mondo.
Ma anche se sono ancora in attesa di qualcuno “che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve”, oggi ho deciso di spendere qualche carattere su questo nuovo fenomeno del web.
Per chi non lo conoscesse, Young Signorino è un giovane trapper che sta facendo parlare di sé grazie a milioni di visualizzazioni - accompagnate da una fraccata di dislike - su YouTube e di riflesso su tutti i social. Ma c’è poco da prendere per il culo, Signori miei.
Il Signorino nazionale è infatti un abile troll che si sta costruendo pian piano un vero e proprio seguito, mandando in visibilio i trentenni come me. E per trentenne come me intendo gente con la testa un po' aperta, quelli che hanno girato il mondo, ma che hanno anche passato un sacco di tempo sui forum e le board fatte di trollate pesanti che oltrpassavano ogni comune limite della decenza. Chi ha vissuto l'internet che fu sa benissimo che certe dinamiche nascono là, nella provocazione ostentata, perché l'indignazione è la vera grande moneta di internet. I punti in comune tra la trap e il punk (quello non impegnato) sono molteplici, ma c’è n’è uno fondamentale, riassumibile in poche parole: me ne sbatto il cazzo.
Me ne sbatto, mantenendo comunque centrale la voglia di rivalsa della seconda fase storica dell’Hip Hop (molti trapper arrivano dalle periferie peggiori) ma lanciandosi quasi subito nel periodo dell’Età Moderna del genere: quella fatta di schiaffoni e ostentazione di una ricchezza arrivata dalla musica.
Ormai i dissing si fanno su Instagram e servono a spingersi a vicenda. Una volta ci si aspettava in piazza e gli insulti (senza dimenticarci degli schiaffi) erano reali. Adesso sono uno strumento di promo e sono diventati un giochino subdolo, ma fanno visualizzazioni tra i ragazzini.
In un simile contesto, dove l’insulto dietro ad una fotocamera (o ad una tastiera, quando parliamo di chi fruisce passivamente dei contenuti altrui), la trap ha avuto vita facile. Perché se da un lato viene prodotta per rompere le scatole al mainstream, dall’altra parte si è trovata a farla da padrone sulle scene nazionali.
L’autoreferenzialità del rap si è spostata nella trap, trovando un’esaltazione che posso soltanto definire ossessiva ed ossessionante. Prendete Sfera Ebbasta, quello che ha “trollato” al Concerto del Primo maggio, scrivendo su Twitter che si era esibito con due Rolex addosso. Ecco, questo gesto non è nient’altro che una cifra stilistica portata al di fuori della musica, per poi girarla sul social network perfetto per l’interazione diretta. Mettici sopra il fatto che arrivando dal basso ciò che vuoi fare è ostentare il successo, perché te lo sei meritato, e il gioco è fatto.
I trapper sono social network fatto a misura del loro target, quello che spera di scopare qualcosa il sabato sera senza pensare alle conseguenze, che tanto ci sarà tempo più in là per rovinarsi la vita con i pensieri pesanti. Quello che abbocca ai clickbait perchè ci è nato in mezzo e che ancora non ha una coscienza critica per contrastarli in maniera efficace, ma che è però lo stesso pubblico che ha odiato Young Signorino fino a pochi giorni fa, pur regalandogli un sacco di visualizzazioni.
Sul fatto che adesso sembra che ascoltiamo tutti solo musica bellissima non prendiamoci troppo in giro, perchè comunque tutti conoscono il coro su l'Amour toujours, indipendentemente dal ceto sociale di provenienza.
Tutto questo fino a la “Danza dell’Ambulanza”, ultima fatica del nostro affezionatissimo, è partita col botto. Primo posto tra le tendenze sul tubo e produzione di Big Fish, uno che ha visto nascere da vicinissimo la scena. Big Fish è partito dai Sottotono, per poi evolversi in uno straordinario percorso da DJ e producer, toccando più generi musicali.
Quindi, le opzioni sono due: Young Signorino è un troll fatto e finito alla ricerca di qualche serata in discoteca per racimolare qualche soldo in più, oppure sta compiendo un percorso simile a quello della Dark Polo Gang che da troll si sono evoluti successivamente in personaggi, per poi arrivare a collaborare con i migliori. Lo sentite il rumore dei big money altrui?
Sono convinto di una cosa: Young Signorino ha già vinto. Perché potrebbe essere una macchietta esilarante per gente del web come me, oppure perché sta facendo parlare di sé ovunque. E non vale più il discorso della reputazione negativa, soprattutto per questa generazione nata con il web, ma che ancora non ha capito i danni che potrebbe fare sul lungo periodo.
Non ci è dato sapere se Signorino abbia seguito un piano marketing a dir poco geniale, oppure se il caso gli abbia dato una grandissima mano.
La soluzione è in fin dei conti un’altra tra le storie più vecchie del mondo. Nessuno vi paga per cliccare articoli simili, oppure per ricordare ad amici e parenti su Facebook quanto Young Signorino sia un coglione. Tanto, a Signorino, probabilmente non gliene fotte veramente un cazzo. Continuate ad ascoltare e condividere quello che vi piace ascoltare sui social, ma non lanciatevi in crociate digitali per provare a cambiare i gusti altrui, tanto non serve a niente. Ringraziate piuttosto il fatto che quando voi eravate giovanissimi, non c’erano ancora i social per farvi capire che, con buona probabilità, stavate ascoltando della musica davvero terrificante. Questione di età e percezione, amici miei.
(Aggiungo in coda una ulteriore riflessione: se anche tutta la trap fosse roba orribile che verrà dimenticata domattina, se anche fosse tutto ciò che odiate, mi spiegate da quando in qua ai giovani è richiesto di fare e fruire solo cose super intelligenti? Da quando un ragazzo ha perso il diritto di essere stupido, altrimenti arriva la polizia del buon gusto dei trentenni, che magari saltellavano al ritmo degli Eiffel 65? Apprezzo il vostro tentativo di dipingervi come adolescenti che apprezzavano solo cose culturalmente rilevanti e profondissime, ma perdonatemi se non ci credo. Ndr Lorenzo)
Diego “Neko” Conti è da oggi il fan numero uno di Young Signorino. Seguilo su Twitter, oppure continua a vivere serenamente.