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Bandersnatch - I videogiochi se lo mangiano!

Chiunque faccia un paragone coi videogiochi o con i libri game non è ha mai giocato uno. L'unico gesto interattivo che fai è muoverti tra le tracce, come se fosse un DVD o un CD di cui ascolti solo alcune canzoni, per il resto non c'è crescita del personaggio, non è prevista alcuna abilità. Non c'è una vera interazione, che è ben diversa dall'interattività.

La cosa peggiore è che, per una storia a bivi, compie l'errore più grave: ti spinge a provare tutte le soluzioni per avere un'idea completa, come se non avesse senso se non mettendo a nudo lo scheletro. Questo senza contare che nella storia della letteratura questo artificio narrativo è stato già usato e stra usato in maniera anche più raffinato, quindi questo gridare al miracolo ti fa anche un po' ridere.

Chiunque abbia tirato in ballo i videogichi non sa ciò che dice e non si rende conto che quel settore e già molto più avanti rispetto a questa roba vecchia. Sì ok la storia è carina, trabocca di riferimenti nerd e ammiccamenti che hai apprezzato, ma la struttura è debole e ricorsiva, sa tutto di già visto, di già fatto, persino Dragon's Lair raccontava una storia più divertente, per non parlare dei giochi Telltale o di Undertale, quella sì che è roba buona! Non vedi l'ora di tornare su Red Dead Redemption 2 per gustarti un po' di narrativa videoludica fatta bene.

Lo scrivi su internet e passi tutto il pomeriggio a litigare con chi ritiene che Bandersnatch non sia un videogioco, ma proprio un'altra cosa, mentre altri ti spalleggiano con frasi del tipo "oh era ora che qualcuno lo dicesse!", mentre tu linki continuamente la recensione di Recchioni per corroborare i tuoi argomenti. Dopo un'oretta ti sei rotto le palle e controbatti solo con gif animate per poi staccare.

La tua storia finisce qua. Vuoi ripartire?

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