A quanto pare il mio destino è segnato: il mondo di Star Wars mi affascina talmente tanto che sono disposto a tornare, ancora una volta, a parlare del magico universo ideato da George Lucas e dopo aver analizzato nel dettaglio Clone Wars in tutte le sue sfaccettature, è arrivato il momento di disquisire di un'iniziativa crossmediale che prevedo rivoluzionerà il settore editoriale italiano e non solo. Sto parlando dell'Alta Repubblica, la nuova linea cronologica di Guerre Stellari che sarà sviluppata, almeno in questa fase iniziale, con romanzi e fumetti e, successivamente, troverà il suo compimento anche sul piccolo schermo e chissà, magari anche in sala.
Ma come ci insegnano i più saggi e potenti maestri Jedi la conoscenza deve arrivare per gradi, quindi cominciamo dall'inizio, per poi andare a discutere, a colpi di piroette e schermaglie laser, quali sono le mie aspettative personali e quali criticità potrebbero emergere, basandomi su quanto è stato annunciato. Prima di iniziare, una doverosa premessa: il mio pezzo non arriva casualmente, ma nasce con il nobile scopo di affiancarsi dolcemente all'arrivo dell'Alta Repubblica nel nostro paese, avvenuto il 22 aprile, con l'uscita dei primi titoli, supportato da una maratona sul canale Twitch di Panini Comics Italia (che potete recuperare per altre due settimane, trovate qui tutti gli appuntamenti nello specifico), che si occuperà della distribuzione dell'iniziativa stellare nella penisola.
Come ci insegnano i più saggi e potenti maestri Jedi la conoscenza deve arrivare per gradi
Veniamo alle domande più importanti di tutte, fondamentali per il nostro percorso di oggi: che cos'è l'Alta Repubblica e quando è nato il tutto? Torniamo indietro di ben tre anni, quando, a settembre 2018, è stata annunciata una misteriosa iniziativa legata al mondo di Star Wars dal nome evocativo Progetto Luminous. Diversi autori, in particolare Charles Soule, Claudia Gray, Justina Ireland, Daniel José Older e Cavan Scott sono stati invitati allo Skywalker Ranch (che non è la casa di cura della famiglia Skywalker, ma un'oasi lavorativa fondata da George Lucas) per scopi misteriosi.
Quest'immagine iniziale è di una potenza narrativa fuori scala e, nonostante il tutto viene romanzato più del dovuto, contribuisce ad alimentare la leggenda dietro la creazione di questo nuovo tassello della galassia lontana lontana. Tralasciando l'effetto wow e le esagerazioni varie, la linea ha preso poi piano piano forma: ad inizio 2020 si è cominciato a parlare di Alta Repubblica, della genesi di alcuni progetti editoriali e fumettistici legati canonicamente alla saga fantascientifica e del fatto che il contesto era anteriore ad Episodio I: La minaccia fantasma, nello specifico 200 anni prima, quando la Repubblica ha vissuto un periodo d'oro e i Jedi erano al massimo splendore.
L'intero progetto doveva prendere il via, negli Stati Uniti, l'estate scorsa, ma, a causa di alcuni rallentamenti dovuti al Coronavirus, è stato rimandato a gennaio 2021, quando, a distanza di un giorno dalla partenza ufficiale, è stato lanciato un trailer esemplificativo. Qualche mese prima, inoltre, durante l'Investor Day Disney, è stata annunciata la prima serie televisiva ambientata durante questo periodo, ovvero The Acolyte, che parlerà del risveglio del Lato Oscuro durante gli ultimi giorni dell'Alta Repubblica. So che sono andato piuttosto spedito sulla parte di ideazione, ma il focus principale del pezzo vorrei che fosse il ragionamento sul potenziale dell'Alta Repubblica e non la cronistoria dettagliata della sua nascita (tra l'altro, se siete appassionati, la conoscete perfettamente, anche più di me). Andiamo ora a vedere quali sono i primi tre prodotti principali che vanno a costituire l'iniziativa nelle sue fondamenta:
- La luce dei Jedi. Il romanzo per adulti di Charles Soule, che tira su il sipario sulla spumeggiante era di Guerre Stellari, descrive perfettamente il suo contento narrativo, introducendo i nuovi personaggi (non solo Jedi eh) e mettendo in chiaro che, nonostante l'apparente pace, una minaccia agisce nell'ombra, per sfaldare l'equilibrio stabilito.
Prima dell’Impero, duecento anni prima di La minaccia fantasma, i Jedi illuminavano la via della galassia nell’era dell’Alta Repubblica. La pace regnava grazie a un benevolo Senato in cui i Jedi erano un esempio di saggezza e forza. Ma anche la luce più accecante può proiettare un’ombra, e qualcosa di molto sinistro sta per sorgere ai margini dei confini della Repubblica.
- Una prova di coraggio. Il romanzo è dedicato ad un pubblico giovane ed è scritto da Justina Ireland che porta su carta un gruppo di giovani eroi alle prese con una missione molto delicata in una luna boscosa, allo scopo di portare un viaggiatore ad una stazione spaziale.
Vernestra Rwoh, diventata un Cavaliere Jedi a soli quindici anni, ha il compito di proteggere il genio undicenne Avon Starros nel viaggio verso la stazione Starlight Beacon. Un attentato sulla nave obbliga però i due, il suo droide J-6 e un altro gruppo di ragazzi a un atterraggio di emergenza su una luna boscosa. Quali pericoli si nascondono nella foresta?
- Star Wars l'Alta Repubblica 1. È lo spillato che dà inizio alla prima run fumettistica del progetto, che vede al centro delle vicende una padawan impegnata con delle imprese al di fuori dei confini della Repubblica stessa.
Prima della saga degli Skywalker, ci fu un’età dell’oro dei Jedi, un periodo storico mai esplorato prima. Unitevi alla padawan Keeve Trennis per nuove, incredibili avventure alla frontiera della Repubblica!
Ampio spazio di manovra
Star Wars ha sempre avuto un pregio incredibile: da quando l'universo si è espanso in maniera così tanto massiccia (e badate bene, tanta roba è stata anche decanonizzata da papà Lucas, quindi, in realtà, l'impianto narrativo e spaziale è potenzialmente molto più grande di così!) sono state poste delle basi assurde e dal potenziale infinito. Ora, se tale aspetto non è stato sfruttato più di tanto con la nuova trilogia della saga (per quanto non mi sia dispiaciuta, pecca enormemente di caos e dislivello progettuale), ha carburato perfettamente con The Mandalorian e anche nelle serie animate Rebels e Clone Wars. C'è però una cosa da sottolineare: l'ampio spazio di manovra dato dall'Alta Repubblica, ovvero il periodo che precede la Caduta dei Jedi (che comincia con La minaccia fantasma), se da un lato fornisce moltissimi spunti agli autori, dall'altro richiede una responsabilità estremamente delicata e pesante da sostenere. Pensateci bene: i prodotti che hanno funzionato che abbiamo appena citato si sono sempre mossi in una sfera già solcata, con tante informazioni e fonti alle quali attingere per fare il migliore lavoro possibile e non dimentichiamoci che sono sempre stati lavori di raccordo, di congiunzione, con una meta stabilita da raggiungere ma pur sempre delineata nelle sue parti finali.
Nel nostro caso, invece, abbiamo un vuoto da riempire molto somigliante alla situazione post-Ritorno dello Jedi, ma con ancora meno dettagli utili. Una scommessa che è stata giustamente presa in atto da Disney anche considerando l'ampia delusione che la trilogia nuova ha lasciato ai fan. Ora gli appassionati sono neri di rabbia, amareggiati, vorrebbero appendere la loro spada laser al chiodo, ma vorrebbero anche rinascere, partendo dai fasti imperiali di Guerre Stellari. L'occasione è ghiotta e spazio di manovra c'è, ma bisogna tenere in considerazione da una parte il duro e inflessibile giudizio critico della fanbase (potrebbero anche bellamente fregarsene, ma non credo siano nella posizione di poter accettare patteggiamenti) e dall'altra il valore contenutistico che vogliono portare a galla. Capiamoci bene: fare una scopiazzatura di quello che è stato già fatto o anche ricalcare qualche scia familiare non ritengo che siano soluzioni giuste adesso, ma si accetta la caparbietà e lo spirito d'iniziativa più ribelle e indipendente: è arrivato il momento di sperimentare in modo più sfrenato e le premesse ci sono tutte. Abbiamo una Repubblica nel suo periodo di massimo splendore, dei Jedi dall'imponente status quo, delle minacce non meglio identificate che tramano oscuri piani: cosa volete di più, un Lucano?
Senza Sith si perde un po' di magia
Da quando esiste il concetto di antagonista e villain (quest'ultimo termine è usato, principalmente, dai più birichini filo-europeisti con chiara propensione all'adorazione dei templi Disney), ovvero da sempre, ma codificato da manuali narratologici, il suo peso è da considerare pari se non, in alcuni casi, superiore a quello dell'eroe. E la saga di Star Wars non fa eccezione e il motivo è presto detto: se vi capita di leggere un simpatico libro chiamato Il viaggio dell'eroe vi accorgerete che lo schema strutturale dei film (e non solo) ricalca fortemente quanto espresso nel testo ove, ovviamente, si dedica ampio spazio al concetto di cattivo, sia dal punto di vista prettamente archetipico, che funzionale all'interno della storia. I malvagi Sith, quindi, non solo fanno parte del pacchetto galattico di Lucas, ma sono quel sale prezioso e prelibato dell'Himalaya il quale crea assuefazione e se lo togliete dalla tavola, il delirio è servito. Immaginate quanto scalpore può aver generato la notizia che nell'Alta Repubblica questi terribili guerrieri non sono presenti almeno fino alle fasi conclusive del periodo storico (in The Acolyte). Ciò è ampiamente spiegabile narrativamente parlando visto che, durante il momento di massimo potere dei Jedi, i loro avversari si sono estinti ed è una situazione sicuramente spinosa da gestire con la giusta delicatezza e tatto.
Siamo però veramente sicuri che i Sith sono del tutto scomparsi? Io non ci scommetterei nemmeno un piccolo capello bianco della mia folta chioma castana (scherzo, sono brizzolato) ed è chiaro che probabilmente qualche esaltato che utilizza il Lato Oscuro ci sarà, magari relegato ad una parte marginale della galassia, utilizzando come copertura l'impiego in un fast food. Ciò risolve solo parzialmente il problema visto che, anche se c'è la possibilità che vedremo comunque i Sith saranno nascosti e neanche troppo presenti. L'unica arma in potere degli autori è quella di scrivere dei cattivi decenti che sappiamo rivaleggiare con i guerrieri oscuri e, grazie agli sceneggiatori, ne abbiamo avuto un assaggio. Conosceremo sia creature animalesche come il Drengir (una specie di cthuloide con il sogno nel cassetto di diventare un Graboid) ma anche un comitato di sindacalisti anarchici dal nome evocativo, i Nihil. Da i primi concept, questi ultimi sembrano essere usciti direttamente dalla saga di Mad Max: dei predoni organizzati capillarmente, divisi in gruppi chiamati Tempeste e sotto il controllo di capitani. Ora, appurato che questi nuovi antagonisti sembrano fighissimi ed hanno enorme potenziale, l'aspetto che più temo è che, da quello che traspare, sono privi di contatto con la Forza. Il divario di skill tra i Jedi e la combriccola dei rinnegati sembra piuttosto ampio quindi sarà interessante vedere come giostreranno la cosa. Un motivo e un'opportunità in più, in ogni caso, per innovare nel parco villain del franchise alla faccia di Fener e compagnia.
Connessioni ovunque
Torniamo su un aspetto che avevo affrontato in precedenza anche quando avevo parlato di Clone Wars ovvero l'interconnessione del mondo di Guerre Stellari, un elemento che tale universo fantascientifico può permettersi grazie alla sua vastità intrinseca. Nel caso dell'Alta Repubblica, se proprio dobbiamo pensare a degli appigli narrativi e mitologici, ci vengono subito in mente i primi tre film della saga (intendo dal punto di vista prettamente cronologico, Episodio I, II e III, specifico perché so di avervi già creato confusione). Il problema è che intercorrono ben 200 anni tra i due periodi, fatto che all'apparenza potrebbe far abbandonare ogni speranza all'idea di trovare delle connessioni. Ma manca un piccolo e verdognolo dettaglio: il suo nome è Yoda e anche nell'Alta Repubblica rompeva la gente come se fosse di burro, anche in maniera più vistosa. Il potente e saggio Jedi dalla sana propensione all'ironia, muore all'interno di Episodio VI: Il ritorno dello Jedi all'età di 900 anni quindi, nel nuovo progetto crossmediale, ha più o meno 700 anni, un giovincello praticamente. Con già tante illustrazioni del personaggio diffuse e dei spettacolari passaggi che descrivono i suoi metodi moderni di insegnamento (con tanto di Gran Tour attraverso la galassia), già sappiamo che scopriremo di più riguardo il nanetto che parla un dialetto simil-sardo.
Come con Yoda, ci sono buone possibilità che ci siano altri agganci ad eventi che conosciamo maggiormente, magari non diretti, ma dei perni che riescono a farci comprendere alcuni aspetti futuri del franchise. Potremmo ad esempio scoprire come si tramanda l'eredità Jedi e la sua evoluzione a livello precettivo e filosofico; quali sono le trame che hanno portato, all'Episodio I, a sconvolgere la galassia con l'arrivo di forze dal Lato Oscuro e anche un dettaglio che molti appassionati hanno messo in luce e che effettivamente potrebbe essere plausibile ovvero l'influenza di Darth Plagueis nell'universo (d'altronde, considerando il suo potere di plasmare la vita, ha vissuto per 115 anni, anche di più se non fosse stato per il tradimento di Sidious), forse in una fase successiva dell'Alta Repubblica. Tutti elementi senza dubbio affascinanti che possono non solo espandere le vicende che già conosciamo, ma anche aggiungere nuovi tasselli al complesso mosaico sci-fi di Star Wars, come se non fosse già di per sé intricato. Un ultimo rapido discorso riguardo le connessioni riguarda la fruizione delle opere: sarà necessario conoscerle tutte nello specifico per avere un quadro completo o basterà recuperare solo parte del progetto per avere un'infarinatura sufficiente? Mi auguro quest'ultima prospettiva visto che più vado avanti più il mio tempo si sta esaurendo in maniera drastica e preoccupante (domani mi ritrovo vecchio come il buon Benjamin Button, ma almeno recupero nei prossimi anni).
La Repubblica come non l'avete mai vista
Tutti bei discorsi ma il contenuto e i temi delle storie quali saranno? Parlare nuovamente, per la milionesima volta, di scontro atavico tra Lato Oscuro e Lato Chiaro potrebbe rompere la nostra sana e robusta calma zen derivata da anni di pratica intensa. Ci viene in aiuto, anche stavolta, un concetto che emerge in maniera preponderante in Clone Wars ovvero il fatto che i Jedi, inizialmente, erano i guardiani della pace della galassia quando, al contrario, durante i conflitti tra Separatisti e Repubblica, hanno dimostrato doti tattiche che Patton scansate. In altre parole, durante l'Alta Repubblica, ci sarà la possibilità di vedere degli eroi molto diversi da quanto siamo abituati: sempre dediti al combattimento, ma inclini maggiormente alla diplomazia, all'insegnamento, alla politica (magari come consiglieri illuminati) e altre cosette più pacifiste e meno belligeranti. Tutte cose che, in linea di massima, interessano forse solo il sottoscritto considerando la passione innata per il pubblico per le sane e robuste schermaglie laser. Però ci tengo a darvi un consiglio da nonno di 25 anni: la varietà, all'interno del mondo dell'intrattenimento, è come un animale raro in via d'estinzione, quindi, cerchiamo di preservarla finché siamo in tempo.
Se, a primo sguardo, non vi alletta più di tanto vedere una Repubblica più gloriosa, un universo più unito e minori conflitti vi posso capire, ma pensate il tutto in un'ottica maggiormente ampia: una possibilità di conoscere nuovi protagonisti e antagonisti, un modo diverso di concepire l'ordine Jedi, i viaggi nella desolazione dell'universo, gli studi sulla Forza e molti altri elementi che arricchiscono enormemente il bagaglio culturale portato dalla saga di Star Wars che richiede assolutamente uno svecchiamento anche considerando quello che è accaduto negli ultimi anni, con i prodotti collaterali del franchise che sono stati, paradossalmente, più apprezzati dell'epopea filmica stessa. Ultimamente sembra che in casa Disney (sia Marvel che Star Wars, Pixar e altro) ci sia una volontà di sperimentalismo che giova tantissimo alla compagnia e non approfittare di questa corsa verso il cambiamento oltre che sembrare poco garbato e scortese, risuona di conservatorismo da tutti i pori. Quindi almeno diamogli tutti insieme una chance e poi vediamo cosa succede, anche perché non ci sono tante soluzioni a questa chiusura: o sì rimugina in eterno su quando il Millenium Falcon arrivava in orario alla velocità di meno di dodici parsec o si va avanti per altre strade.
In soldoni
L'Alta Repubblica è praticamente arrivata alle porte di Tannhäuser (si lo so, questo è Blade Runner ma faceva figo lo stesso) e tutti noi fan siamo elettrizzati come un cristallo kyber a piena potenza. Fortunatamente, dalle informazioni che ci sono arrivate oltreoceano, il progetto editoriale sembra andare davvero forte sia dal punto di vista commerciale che sul fronte dell'apprezzamento in generale. Ciò significa che verranno senza dubbio investite nuove energie per questa inedita linea narrativa e cronologica del mondo di Guerre Stellari che, preparatevi, arriverà maggiormente al pubblico generalista anche sul piccolo e grande schermo.
Sapere che anche le basi e l'intelaiatura generale dell'Alta Repubblica hanno avuto un ottimo riscontro ci incuriosisce sempre di più, nonostante ci siano alcune problematiche che, come abbiamo evidenziato poc'anzi, potrebbero in parte minare l'esperienza. Ho cercato di essere dannatamente oggettivo nell'analisi ma vi assicuro che è stato un compito più difficile di sconfiggere a duello il Conte Dooku. Prima o poi riuscirò forse a parlare di Guerre Stellari in modo soggettivo, di quanto amo follemente questo mondo e di quanto abbia influenzato il mio bagaglio culturale, ma ci saranno tempi più maturi e pregni di Forza per farlo. Nell'attesa, tanti carismatici e sinceri auguri al progetto, che ci porti molti dolciumi e poco carbone.