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CRACK - L'Opera Omnia degli scarabocchi di Maicol & Mirco continua

L’effetto che dal rosso delle pagine resta impresso sulle cornee e per alcuni secondi tinge la realtà dello stesso tono delle pagine è un effetto straniante, ma mai straniante quanto le storie che Micol e Mirco raccontano.

Questo effetto collaterale è quasi ipnotico, aggiunge un piano di lettura in più alle vignette: se le fissi abbastanza a lungo le barriere che separano il mondo della carta da quello reale scompaiono.

Niente spazio bianco, niente griglia, niente baloon che possano semanticamente indicare l’opera come classicamente fumettistica, eppure nei personaggi sghembi, nel loro umorismo quasi sadico e nichilista, c’è una profonda rielaborazione della realtà, di cui anche noi entriamo a far parte del momento in cui iniziamo a vedere rosso.

Con il formato inquadrato a piena pagina, la realtà sostituisce la griglia, lo spazio bianco da figurato diventa la frazione di secondo impiegata per passare con gli occhi da una pagina all’altra. Come un film i cui frame hanno ritmo altalenante alienandosi dal meccanismo che anima la sequenza.

Non ci sono metafore o sottigliezze testuali, ma solo grafiche. Il tratto continuo che si accartoccia su se stesso a diventare segno, figura e personaggio completamente caratterizzato da un gesto unico. La distanza tra lettering e figura è azzerata.

Una volta che dal lettore viene scardinata la finta necessità di orpelli quali la trama o “il bel disegno”, le ultime resistenze vengono abbattute dalle battute, affilate come coltelli direzionati verso un mondo ipocrita o fasullo, tesi a tagliare tutti i legami scomodi che impastoiano la verità esposta costantemente per contraddizioni e iperbole, un contrasto netto come quello tra rosso e nero.

Leggere le vignette di Maicol e Mirco è facile, cogliere tutti i piani di lettura che loro comprimono nel segno e in qualche parola lo è meno, eppure l’efficacia è come se travalicasse i passaggi della decodifica tradizionale e arrivasse al lettore come messaggio subliminale.

Nell’opera completa di Maicol e Mirco ogni vignetta rappresenta il tassello di un mosaico che restituisce la visione d’insieme più grande.
Un mondo deprimente, asfissiante, nichilista, eppure che restituisce a personaggi ordinari, quando non banali, una dignità interpretativa fortissima tesa a ribaltare costantemente il presupposto iniziale del lettore.

Attraverso il filtro rosso dello straniamento il lettore si distacca per la frazione di secondo necessaria per leggere la pagina da se stesso, forzandosi nel punto di vista spesso scomodo, disperato, nichilista dei personaggi ma senza esserlo in prima persona come vorrebbe tradizionalmente il porsi alle spalle del protagonista di una storia eleggendolo come punto di vista privilegiato.
Il mondo degli scarabocchi è come chiuso in un barattolo di fosche possibilità estreme e catartiche per il lettore, che può proiettare ansie, frustrazioni e disagio sulle figure contorte delle pagine per uscirne pulito, alleggerito.
Gli scarabocchi per il lettore funzionano come bamboline voodoo oppure, per citare direttamente l'autore:

"Servono come scandaglio per dire e fare cose che io non farei o direi. Mettono le mani in posti in cui io non le metteremmo mai nella realtà"

L'idea di pubblicare un'Opera Omnia di un autore vive e prolifico come Micael e Mirco nasce da una necessità stessa dell'autore.
Con il cambio di formato da virtuale a reale si ha una visione d'insieme che il webcomics non restituisce.
Come se tutti i frammenti pubblicati giornalmente, ordinati e affiancati andassero a formare un unico enorme racconto che muta con lo scorrere dei giorni, aumentando di volta in volta consapevolezza ed efficacia del messaggio e ogni volume intercetta un preciso momento storico della carriera dell'autore.

CRACK è il quarto volume della antologia e rappresenta, come preannuncia l'onomatopea di copertina, un momento di rottura del percorso dell'autore che coincide con la notorietà raggiunta tramite internet e i social network, il momento in cui qualcosa è quindi inevitabilmente cambiato.

"Facebook mi ha aiutato a capire cosa arriva ai lettori e quindi come arrivare meglio ai lettori."

C'è quindi da dire che la resa sulla carta delle storie di Maicol e Mirco è stupefacente.
È percepibile l'approccio editoriale Bao nel confezionare un prodotto estremamente personalizzato, costruito attorno alle necessità editoriali uniche dell'autore, che presenta l'opera nella sua forma migliore, dalla resa cromatica del rosso alla scelta della grammatura della carta con una piacevole sensazione di densità per un volume dalle dimensioni compatte.

Crack diventa così un tassello fondamentale per i fan degli scarabocchi che nella versione cartacea trovano, incredibilmente, la loro forma migliore.

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