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L'Ultimo Ronin, la vendetta mutante di una generazione

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La famiglia delle Tartarughe Ninja è stata annientata. All’unico superstite l'arduo compito di terminare una volta e per tutte la guerra con il Clan di Shredder. Per farlo, avrà a disposizione le armi dei fratelli, le tecniche del suo maestro e una rabbia sconfinata. L’Ultimo Ronin è il sentito ringraziamento ai fan di Eastman e Laird, riuniti ancora una volta per una miniserie imperdibile.

Essere cresciuti a cavallo tra gli anni '80 e '90, affamati di cultura pop, può aver comportato varie cose: un certo disprezzo per i punk con le creste, una passione non troppo celata per le armature luccicanti e l'affetto verso creature decisamente assurde. Del resto come si potrebbero definire un gruppo di tartarughe teenager mutanti grosse come un bodybuilder e appassionate di arti marziali? Appunto, assurde.

C’è però qualcosa nel DNA delle Tartarughe capace di superare la prova del tempo, un elemento speciale che le ha portate, con ancor più vigore, fino ai nostri giorni; nel giro di qualche anno abbiamo avuto videogiochi come l'ottimo Shredder's Revenge di Dotemu, un film più che apprezzabile (come visto nella recensione di TMNT Caos Mutante) e nuovi fumetti editi da Panini che reinterpretano le origini delle Tartarughe e, soprattutto, la loro "fine". L'ultimo Ronin è infatti un sentito saluto ai fratelli con il carapace da parte di Kevin Eastman e Peter Laird, i loro creatori.

Perché questa mini-serie ha avuto tale risonanza? Per capirlo è necessario ripercorrere la carriera delle tartarughe sin dagli esordi.

Breve storia mutante

Era il 1984 quando Eastman e Laird pubblicano, auto producendosi con l'etichetta Mirage, il primo albo delle Teenage Mutant Ninja Turtle, una parodia (o non troppo velato plagio) del Daredevil targato Marvel. Nello stesso incidente in cui Matt Murdock perde la vista e acquisisce i suoi poteri, a un maldestro ragazzo cade la boccia di vetro con le sue tartarughe appena comprate; dal fatale incontro tra le testuggini e la sostanza mutagena, nascono i nuovi protettori della città, guidati nel loro addestramento alle arti marziali dal ratto Splinter.

Ci sono anche altri elementi "parodiati" dal personaggio Marvel: se Devil combatte l'organizzazione della Mano, le Turtles affrontano invece il Clan del Piede; i buoni hanno anche in comune maestri dal nome simile: Stick per Murdock e Splinter per i mutanti ninja (letteralmente bastone e scheggia).

Nonostante la parodia, Eastman e Laird catturano l'attenzione dei lettori sin dai primi momenti di tiratura autogestita, e altrettanto velocemente attirano l’interesse di un'azienda produttrice di giocattoli, la Playmates. L’accordo viene raggiunto rapidamente, e la strategia che viene attuata è la medesima vista con He-Man e Masters of Universe: un cartone animato che spinga il pubblico a precipitarsi nei negozi di action figure.

È in questa fase che vengono attuate diverse e sostanziali modifiche ai personaggi originali: dai colori delle bandane (inizialmente tutte rosse), alla differenziazione caratteriale di Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello; da non dimenticare anche un'edulcorazione dei toni visti nei fumetti, ora meno dark e più inclini alla distribuzione verso un pubblico più giovane e in target con il mondo dei giocattoli.

È storia nota che, da quel momento, è nato un fenomeno mondiale che ha le TMTN a conquistare tutti i medium: cartoni, film, fumetti, videogiochi e televisione a fasi storiche e fortune alterne; Eastman e Laird, da disegnatori amatoriali, avevano raccolto un'immensa fortuna, ma anche qualche scoria. Dopo numerose discussioni, i due vendono i diritti delle tartarughe a Nickelodeon, lasciando però una porta aperta: quella di poter realizzare un fumetto. Quella possibilità, come si intuisce, si è concretizzata anni dopo nell'ultimo Ronin.

L'ultimo Ronin

Di cosa parla quindi questo Last Ronin? Di un futuro lontano nel tempo, quando la battaglia con la dinastia di Shredder si inasprisce portando alla conseguenza più dura che si possa immaginare: la morte. La famiglia delle tartarughe, Splinter e diversi alleati vengono eliminati definitivamente. Dei poderosi mutanti resta solo un superstite, ereditiero delle armi, delle tecniche e soprattutto della rabbia dei suoi fratelli, pronto all'estremo sacrificio per la vendetta.

L’ultimo Ronin si apre proprio col tentativo di lanciare l’attacco a Oroku Hirto, figlio di Karai e nipote dell’ormai scomparso Shredder. Gli eventi si posizionano cronologicamente anni dopo la scomparsa del team di eroi mutanti, incorniciato da una città ormai diventata un bunker sotto regime dittatoriale. Eastman e Laird si prendono del tempo per delineare un mondo dai toni oscuri, in cui la libertà viene soffocata senza apparente rimedio.

Il Gioco
Qualche mese fa è stato annunciato il videogame ufficiale basato su L’uiltimo Ronin, ulteriore simbolo che l’idea narrativa è affascinante e si presta a più interpretazioni. A seguito del reveal resta il dubbio se lo studio a cui è stato affidato lo sviluppo dal publisher THQ Nordic, Black Forest Games, sia in grado di sfruttare il potenziale della mini serie. Il collettivo tedesco, in attività dal 2012, ha all’attivo diversi capitoli di Giana Sisters, Titan Quest e i remake di Destroy All Humans (non proprio un pedigree di primo pelo). Ad oggi del progetto non sappiamo nulla, ma l’idea resta intrigante, e la possibilità di utilizzare tutte le armi delle Turtles con un unico personaggio apre la strade a meccaniche stratificate e generi differenti: dall’action adventure puro allo stylish simil Devil May Cry. Speriamo che la strada scelta da Black Forest sia rispettosa del materiale d’origine.

Le prime pagine si aprono proprio con il fallimento del protagonista, incapace di fronteggiare la tecnologia e i sistemi di sicurezza del Clan; ne consegue perfino un tentativo di Seppuku (il rituale del suicidio) per raggiungere i fratelli con una morte onorevole, fallito anch’esso per un fortuito svenimento.

Questa brevissima anticipazione ci serve a descrivere quanto dark sia la miniserie di Eastman e Laird, che inizialmente nascondono l’identità dell’unica tartaruga sopravvissuta. D’altronde il carattere dei quattro fratelli è ormai un lontano ricordo, che tormenta il Ronin ogni qualvolta si ritrova isolato e lontano da altre persone.

In questi momenti, quando è circondato dall’oscurità, il nostro antieroe parla con i fratelli defunti, si scontra con la loro memoria come fossero vivi, dato che è l’unico a poter ottenere la vendetta per la famiglia defunta.

È proprio questa narrazione a colpire al cuore ogni fan del Turtles, perché il dolore è palpabile, nonostante sia un fumetto incentrato anche sull’azione.

All’interno della miniserie, si alternano tre filoni: il corso degli eventi principali con la dittatura del Clan, i flashback che hanno portato alla scomparsa delle tartarughe e la trasformazione del protagonista nel Ronin. In quest’ultimo caso, i disegni di Beb Bishop, Esau e Isaac Escorza lasciano spazio a un nostalgico Eastman che, con i suoi tratti ruvidi e un po’ grezzi, racconta l’evoluzione dell’ultimo mutante. O per meglio dire la sua “perdizione”.

Un punto chiave delle Tartarughe Ninja, in qualsiasi loro incarnazione, è infatti il concetto di famiglia: basta che uno solo dei fratelli venga a mancare che l’intero nucleo ne risente. Non è un caso se, anziché optare per un singolo tragico evento, la dipartita dei mutanti sia il frutto di diverse battaglie distribuite nel tempo.

Il frutto delle perdite e del dolore è il Ronin, un Samurai che non ha più padre o padrone, destinato a vagabondare in cerca dell’ultima battaglia.

L’Ultimo Ronin è un fumetto imperdibile per numerose ragioni: vede la “reunion” dei creatori originari delle Tartarughe, segna un epilogo fortemente autentico ed è un perfetto ponte per conoscere il lato più oscuro delle TMNT. Si tratta di un un racconto che definirei perfino genuino, dato che vede il sincero desiderio, da parte di Laird e Eastman, di appianare le divergenze per salutare i fan con l’ultima grande avventura delle Teenage Mutant Ninja Turtles (anche se questo nuovo universo sta già portando ad altre vicende e spin-off). Consigliato a ogni fan, proveniente da qualsiasi medium, delle Tartarughe Ninja.

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