STAI LEGGENDO : Ship Happens - Ma cosa sono le ship?

Ship Happens - Ma cosa sono le ship?

Condividi su:

Ship, shippare, lo shippo, fandom, lore? Ma di cosa stiamo parlando? Seguiteci in questo viaggio all'interno del cuore pulsante della cultura pop, il tumulto che si agita all'interno dei forum e delle community dedicate ai personaggi e alle loro relazioni, che siano o meno ufficiali.

Ad un certo punto, per forza di cose, capita che ti dicano che insomma, la devi proprio spiegare questa cosa del fandom, delle ship, tutta quella terminologia dal sapore un po’ esoterico che ci gira attorno e la storia ricca e sfaccettata che si porta dietro.

Capita perché sei l’esperta locale di fandom lore, quella che magari non sa proprio tutto sul mondo della creazione derivativa, ma se si è persa qualcosa sa dove cercare, ed è giunto il momento di fare un bell’unboxing del fandom e di tutto quello che contiene.

Questo sarà un compendio, un corso di recupero per iscritti di ogni livello, per i vostri crediti in fandom, shipping culture, fan communities e tutto quel che ci gira intorno.

Questa rubrica è anche un podcast, così potete ascoltarvela e darvi un tono, e sarà breve, ma esaustiva, quindi andiamo a cominciare.

Per cominciare, la cosa più semplice è rispondere ad una domanda:

Che cos’è lo “shipping”? Dove nasce e quando? Che senso ha e perché è così popolare?

Ecco, cominciamo dall’inizio.

Shippare significa, molto banalmente e semplicemente, appaiare due (o più) personaggi in una relazione romantica, personaggi che, nella maggioranza dei casi, non hanno quel tipo di relazione nel mondo narrativo da cui provengono. Si shippano due personaggi quando li si vede bene come coppia, come abbinamento romantico e sì, a volte ma non necessariamente, anche sessuale.

Spesso si tratta di personaggi che, secondo chi li “shippa” hanno una dinamica innegabilmente carica di promesse dal punto di vista romantico, il classico caso insomma in cui si guarda una serie tv e ad un certo punto si pensa “Vabbè ma questi due quand’è che…?”

In alcuni casi le ship, cioè gli abbinamenti di personaggi che vediamo così plausibili o auspicabili, diventano poi “canon”, ovvero nella serie, nel film, nel fumetto, nel gioco, nei libri originali che raccontano la loro storia, questi personaggi di fatto finiscono davvero per avere una relazione romantica.

In quel caso appunto la ship si definisce canon, diventa ufficiale, ma non è assolutamente una condizione necessaria né spesso auspicata. Non si shippa perché si vuol prevedere necessariamente quello che succederà nel canon, né si shippano solo personaggi che hanno un rapporto plausibile, che ha effettivamente senso, nossignore.

Lo shipping è una forma di trasformazione del materiale originale, un modo per prenderne parte, per farlo proprio, per trasformarlo, analizzarlo, scomporlo e rimetterlo insieme.

Quindi la ship può essere canon o non canon, fino ad essere anche una crack ship, ovvero quegli abbinamenti così improbabili che è palese e dato per scontato che sian fatti a scopo umoristico, per amore dell’assurdo, del caos, del divertimento e, a volte, della provocazione e perché certa gente vuole solo vedere il fandom bruciare.

Lo shipping insomma, non implica necessariamente la convinzione che quella relazione debba prima o poi diventare canon, che debba verificarsi nel materiale di origine, che debba essere validata in qualche modo.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo ai fondamentali: perché si chiamano SHIP? Non c’entrano le navi, anche se ci sono svariati giochi di parole e meme a riguardo, ma la parola “relationship”, relazione in inglese.

Abbiamo una data, un luogo e un nome per la nascita del termine, e cioè il 1993, su un bulletin board di X-Files per mano di Kelly Rocherolle. Kelly è una fan e tra le altre cose scrive anche fanfiction e sarà l’autrice di una storia famosissima, un caposaldo del fandom (e della ship) che si chiama “The Offspring”.

È lei la prima che, agli albori dell’internet delle board e prima ancora dei forum (sì, lo so, stiamo parlando di preistoria per un sacco di gente) discutendo e parlando del rapporto tra Mulder e Scully lo definirà una ship, da relationship, appunto.

Ship diventa il modo per indicare, in breve e delineando il concetto in modo preciso, l’idea di una relazione romantica tra due personaggi.

Come in moltissimi altri ambiti, anche qui i termini che si usano vengono tutti o quasi dall’inglese. Talvolta da noi si manipolano e si fanno delle italianizzazioni, alcune prendono piede e altre no, alcune vanno a seconda dei momenti e sono utilizzate e date per scontate in un periodo e suonano invece ridicole o cringe in un altro. Stare al passo con la terminologia non è sempre semplicissimo e ad un certo punto è inevitabile fare passi falsi, rassegnamoci.

Chi shippa a sua volta diventa shipper (lo shippatore, per ovvie ragioni in italiano non si usa granché) e inizialmente viene anche contrapposta la figura del NoRomo, ovvero quella categoria di fan che preferisce lasciare gli abbinamenti romantici e le speculazioni di appaiamenti tra personaggi fuori dalle sue storie, canon o meno. Il termine però non ha altrettanto successo e non viene sostanzialmente mai davvero utilizzato.

Tra shipper e non shipper a volte si scatenano discussioni molto accese, vere e proprie risse verbali, flame infiniti su ogni forum, mailing list e board.

Una delle accuse più comuni che chi non shippa, i cosiddetti anti-shipper o semplicemente anti o antis, rivolge a chi shippa è di voler “ridurre” e sminuire le relazioni tra personaggi sempre a relazioni romantiche e sessuali. Alla base c’è il concetto che una relazione di amicizia o un rapporto di rispetto e apprezzamento reciproco professionale, morale, di stima, venga in qualche modo sminuito e “rovinato” dal passaggio a un rapporto di tipo romantico.

Insomma, che l’amore sia in qualche modo qualcosa di cheap, di sminuente e che, ovviamente, nemmeno a dirlo, il sesso lo sia ancora di più, mettendoci il carico in più di volgarità e degrado e andando a “sporcare” qualcosa in maniera inaccettabile.

In altri casi, semplicemente chi non shippa lo fa tranquillamente, per una propria preferenza, senza farne una guerra, ma come succede sempre con chi causa meno drammi, è una minoranza silenziosa e si fa ovviamente notare meno, quando in primo piano si consumano tragedie in cinque atti e flame dai toni apocalittici.

Lo scontro su questo piano non è ovviamente qualcosa di circoscritto al mondo dello shipping, al fandom, agli anni che furono o ad internet, ed è un argomento complicato, anche perché, a questo proposito, c’è da far presente un’altra cosa che ha una certa importanza, in tutta questa storia di shipping o non shipping, di pro-shipper contro anti-shipper, ovvero il ruolo delle ship tra personaggi dello stesso sesso, quello che verrà conosciuto per lungo tempo come “lo slash”.

Ma questa è un’altra tana del bianconiglio ed è piuttosto profonda e la esploriamo la prossima volta, quando parleremo dello slash, della sua nascita e di andare là, dove nessuno è mai giunto prima.

related posts

Come to the dark side, we have cookies. Li usiamo per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi