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Ship Happens! Cosa vuol dire OTP e come nascono le ship wars

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Cosa vuol dire OTP e perché finisce per contraddire tutto quello che abbiamo detto finora? Quando la pacifica convivenza e l'accettazione vanno alle ortiche, è tempo di guerra nel fandom.

You're on the canon ground, I'm up in crack ship space,

Let's start a shipping war, don't care if I get hate.

Don't like my pairings, well, then you can hit the bricks.

This is my OTP, I'll go down with this ship!

I ship it! I ship it!

La cultura dello shipping, o shipping culture, si è trasformata nel corso del tempo, attraversando mode, abitudini, media e generazioni differenti e cambiando a volte faccia in maniera anche piuttosto drastica. A volte chi fa parte del fandom in un periodo, fatica a riconoscere e riconoscersi negli usi e costumi di chi ci arriva solo pochi anni più tardi, a volte si creano dei veri e propri scontri tra “vecchia scuola” e “nuove leve” che magari hanno differenze di decenni tra loro, e a volte le diverse generazioni sono invece separate solo da un paio d’anni e un reboot e litigano come fossero mondi a parte.

A volte shippare vuol dire cose diverse per persone diverse. Per qualcuno significa che quella relazione, così come è presentata in canon, è perfetta e sana e ideale e ci piace tanto così com’è, ogni cosa è bellissima e nulla ferisce. Altre volte invece significa totalmente l’opposto: hai A che è un esempio disgustoso di essere umano e B che, se possibile, è pure peggio. E non si meritano, sono una piaga reciproca e si fanno pure un po’ schifo, ma ci piacerebbe lo stesso, anzi a maggior ragione, scoprire come potrebbero stare insieme e magari finire per cambiarsi a vicenda e persino, tò, migliorarsi.

A volte significa voler vedere una ship passare attraverso l’inferno, i rifiuti, le incomprensioni, il dolore e lo schifo e non dargli nemmeno lo spiraglio di una svolta positiva. A volte vuoi solo vedere il fandom implodere e startene al centro a goderti lo spettacolo. E tutte queste varianti sono valide e non si escludono tra loro.

Molto spesso chi shippa ha un’intera flotta di ship, non si tratta di avere una sola opzione di “coppia ideale” all’interno di un fandom, ma tra queste, tra i più consumati frequentatori di fandom, spesso c’è un’ammiraglia, quella che si porta dietro magari la prima fanfiction letta o scritta, la fanart del cuore, o semplicemente quella ship che, nonostante tutto quello che la rende improbabile e sbagliata, ci ha conquistato e basta.

Per distinguerla la chiamiamo OTP : One True Pairing.

Cosa è l'OTP

Il significato di OTP, come molti termini del fandom, è cambiato, si è trasformato nel tempo, e ai suoi esordi era associato spesso e volentieri con chi si limitava ad un solo fandom per volta, una sola quasi confessione religiosa, la dedizione a una serie tv, una serie di romanzi, film, giochi, fumetti alla volta. Ci son sempre stati fan che si sono dedicati solamente ad uno dei tanti mondi narrativi, in fondo non è poi così comune avere più passioni alla volta, tutte intense e ricche di slanci creativi, anzi è piuttosto eccezionale.

Seguire più fandom diventerà più comune durante l’esplosione social di internet, con l’arrivo di piattaforme che sembrano fatte apposta per far mescolare e condividere le passioni, come Twitter e Tumblr, ma non era raro nel mondo precedente che ci fossero fan completamente dedite a Stargate (pensavate stessi per dire Star Trek, dite la verità, eh?) o appassionati che concedevano tutto il loro tempo esclusivamente a Buffy the Vampire Slayer.

Nel mondo dei mono-fan, il concetto di OTP diventa molto letteralmente quello che dice la sigla: One True Pairing, il solo, vero abbinamento accettato per quella storia, la coppia che eclissa ogni altra, il mondo attorno a cui per il suo cultore, ruota tutto quanto quello che ha a che fare con il canon e il fanon. Ma anche tra fan che non si dedichino solo ad un unico fandom può capitare di scegliersi un OTP per ciascun mondo frequentato e di dedicarcisi scrupolosamente.

Non significa naturalmente che chi ha un OTP non consideri e non voglia vedere per forza nulla che non abbia a che fare con la ship in questione. Ci sono fan dedicati di una ship che leggono serenamente fanfiction dedicate ad un’altra coppia di personaggi, o a nessuna ship, storie gen insomma, anzi direi che sono la maggioranza delle persone. È bene ricordarlo: non stiamo parlando di una setta e non ci sono pratiche di culto da seguire, anche se delle volte con tutti i termini specifici e gli usi e costumi bizzarri il dubbio può venire.

L’ OTP insomma, è una coppia d’elezione, la preferita all’interno di un fandom, magari esclusiva, ma non necessariamente, che a volte diventa una bandiera dietro alla quale riunire gruppi di shipper affini per creare storie, arte, eventi, analisi e discussioni o semplicemente per godersi tutto quello che il canone e il fandom mettono sul tavolo.

Se vogliamo andare a cercare le origini del termine, tocca ancora una volta scomodare l’ Enterprise, sì, con una fanzine del 1984 chiamata Alternaties dove si citano i diversi pairing per i quali il lettore troverà storie e si conclude dicendo che naturalmente ci sarà poi abbondanza di “Kirk/Spock, perché sappiamo tutti che è il nostro vero unico pairing!”

Dagli anni Ottanta delle fanzine a internet e le piattaforme di blogging e i social, come si diceva prima, i costumi cambiano un po’ e il multishipping diventa qualcosa di più comune e dato anzi quasi per scontato.

È rarissimo trovare persone che seguano un solo fandom e lo è anche trovare fan dediti completamente ad un solo pairing, un solo OTP.

Così il termine passa a significare da “unica via per lo shipping” a “ship preferita in quel particolare contesto” e, gradualmente, infine, semplicemente “ship che mi piace e alla quale dedico un ammontare di tempo superiore ad altre

OTP insomma perde in fretta la connotazione specifica della sua O, one, tanto è vero che accanto all’ OTP si sviluppano anche i concetti di NOTP, molto semplicemente il contrario fermamente opposto, ovvero una ship che non si vuole nemmeno sentir nominare, o ancora il concetto di OT3 quindi tre o più personaggi vengono shippati insieme.

A volte si tratta di una reazione all’uso epidemico del trope narrativo del triangolo, abusato da scrittori e scrittrici di ogni genere, ma in particolare dagli autori di Young Adult degli anni 2000 e di fantasy e fantascienza di ogni anno e luogo, e come spesso abbiamo visto, il mondo dello shipping risponde sistemando le cose a modo suo.

Abbiamo visto che è raro, pratica ormai quasi in disuso, ma può capitare che il concetto di OTP sia invece preso molto sul serio e quando un gruppo di shipper si schiera a difesa del proprio pairing d’elezione, magari difendendone la legittimità assoluta contro un altro pairing “rivale” nello stesso fandom, ci troviamo davanti alla nascita di una ship war.

Battaglie navali

Una ship war, anche detta shipping war,  è uno scontro tra shipper di due o più pairing che in genere hanno in comune uno dei suoi componenti.
Per esempio nel caso di Buffy the Vampire Slayer, l’eterna lotta tra chi shippa Bangel (Buffy/Angel) e Spuffy (Spike/Buffy), una ship war strettamente legata al canone della serie tv, ma che non si risolve certamente dentro ai suoi confini.

Oppure, celebre per il suo uso e abuso all’interno del canon stesso anche da parte della stessa autrice, la lotta tra il Team Edward e il Team Jacob in Twilight, sia i film che i romanzi, dove ancora una volta ci troviamo davanti ad un triangolo amoroso messo davanti dal materiale stesso e non nato dai fan.

Mentre per un esempio di shipping war nata completamente in seno al fandom non si può non citare la ferocissima lotta tra Destiel e Wincest nel fandom di Supernatural, due ship che finirono per rappresentare anche due modi di vedere il fandom stesso, tutto quello che vi ruotava attorno e la maniera in cui il fandom interagiva con la serie tv e i suoi creatori. E, sì, l’oggetto del contendere in qeusto caso era Dean Wincester, da shippare con Castiel, l’angelo apparso nella quarta stagione o invece con Sam Winchester. Suo fratello. Eh. Ve l’ho detto che è una storia spinosa e gli dedicherò una puntata tutta per lei.

La guerra tra ship si combatte a salve di post su forum, gruppi, social, pagine e pagine di analisi meta del materiale, produzione di fanart e di fanfiction e anche discussioni accesissime fatte dal vivo alle convention.

Il discorso che si genera intorno alle ship war è la degenerazione di quel concetto che abbiamo sempre tenuto ben presente fin qui, ovvero della non necessità di dimostrare di avere ragione o meno, di provare che una ship sia valida o no. Ad un certo momento, quando ci si trova con un OTP da difendere, si salta una metaforica staccionata, si scavalca un confine e tutto il relativismo va a farsi benedire.

Si combatte a colpi di analisi approfondite del materiale canonico, la scrittura di tesi quasi scientifiche a prova o smentita della validità della ship in questione, si portano prove, controprove, collegamenti, video edit, ci si prende in giro a mezzo meme e poi ci sono i rant, ovvero quegli sfoghi scritti a fiume in cui si butta fuori tutto, anche con un certo senso di compiaciuta veemenza e incontinenza verbale, dando fondo a tutte le motivazioni e le contro motivazioni che si possono trovare, senza badare a regole e contegno.

La HMS Harmony

Una delle ship war più celebri, ai tempi di massima gloria del fandom di Harry Potter, ed esempio perfetto per dare un’idea del fenomeno, è quella degli Harmonian contro il canone stesso.

Harmony era il nome della ship tra Harry (Potter, il protagonista della saga, anche se probabilmente personaggio meno considerato dal fandom in assoluto…) ed Hermione (Granger, brillante strega nerd e di origine Babbana), coppia che all’epoca, ancora durante la pubblicazione dei romanzi, veniva speculata sia in canone che nel fandom, ma che aveva anche fortissimi detrattori, altrettanto agguerriti.

Il contrasto principale era tra chi shippava Harry/Hermione e chi invece si schierava per Hermione/Ron, ma bisogna ricordare che all’epoca, mano a mano che i romanzi venivano pubblicati e la storia rivelata, ogni frammento di prova a favore di una ship o dell'altra veniva subito impugnato e analizzato minuziosamente.

Il conflitto interno tra queste ship inoltre si era sviluppato soprattutto da quando il fandom potteriano si era espanso ai film, che comunque avevano cominciato ad essere prodotti e a diventare molto popolari quando ancora i libri non erano terminati, creando una sorta di doppio fandom parallelo con diverse visioni e approcci al canone.

Ai tempi, prima dei film e nelle fasi iniziali, infatti, la Harry/Hermione non era altrettanto popolare e c’è chi speculava, allora come oggi, che la popolarità del pairing fosse dovuta anche al modo in cui la relazione tra i due personaggi era ritratta nelle versioni cinematografiche, dove anche la “chimica” tra gli attori sembrava suggerire un tipo di relazione diversa rispetto a quella che si poteva invece intuire solo dai libri.

In un certo senso, la guerra non era tanto tra le diverse ship (alle quali si va ad aggiungere poi anche la Harry/Ginny, a completamento del poligono amoroso studentesco) quanto tra le ship e il canone stesso. 

I sostenitori della HMS Harmony (sì, ad un certo punto la ship era diventata una vera e propria corazzata da battaglia) sostenevano che fosse ovvio come tutto nei libri portasse verso una storia tra Harry ed Hermione, di come apparisse chiaro da mille dettagli e di come chi shippava invece Hermione e Ron fosse solo poco capace di leggere tra le righe e si facesse ingannare da un chiaro tentativo di sviare il lettore da parte dell’autrice.

Dall’altro canto c’erano gli shipper Ron/Hermione che accusavano gli avversari di essere banali, superficiali, di non saper vedere la differenza tra un’amicizia tra due personaggi e una storia romantica, di leggere troppo tra le righe del canone e andare a interpretare eccessivamente per piegare ogni aspetto a favore della loro teoria.

Il risultato fu che gli Harmonian, piuttosto che lasciarsi “dissolvere” dal canone o scegliere di accettare che il canone andasse in un modo e loro potessero continuare a shippare serenamente in un altro, si dissociarono pesantemente dal canone stesso, scegliendo di disconoscerlo. Non semplicemente dicendo “Va bene, in canone va diversamente e noi continuiamo a scrivere fanfiction, speculare, far fanart sulla nostra ship”, come si potrebbe pensare normale nel mondo del fandom, ma denunciando che il canone era sbagliato, che l’autrice aveva fatto qualcosa di inaccettabile e che non avrebbero considerato nulla di quello che succedeva nella conclusione della storia, in un divorzio completo tra un pezzo di fandom e il suo materiale di origine.

Mentre è perfettamente normale ignorare quello che succede in canon per creare le proprie versioni e varianti, lo abbiamo visto fin qui, è lo spirito stesso alla base dello shipping e del fandom, qui ci troviamo davanti ad una divisione più drastica e assoluta, quella che non accetta che ci sia un canon diverso da quello che si era immaginato di aver visto arrivare e che lo rigetta totalmente.

È l’epilogo di una ship war tra le più celebri ed è anche uno dei più singolari, dove, come di consueto non è facile dire chi abbia vinto (anche perché, ad essere onesti, generalmente nelle ship war non c’è quasi mai un vincitore) ma di certo si può vedere una rottura tra una fetta del fandom e il suo materiale fondante che lascia un segno indelebile sul campo di battaglia.

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