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Quando Konami incontra Napoli – Episodio Crossover

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Mentre il Napoli era in procinto di vincere il suo terzo scudetto, io ero al Comicon a chiacchierare di eFootball con David Monk, Senior Partnerships and Activation Manager di Konami, e mi facevo spiegare cosa si provasse ad aver puntato forte su una piccola squadra che ha avuto un anno fortissimo.

Bisognerebbe veramente vivere in una bolla, senza internet, senza televisione, senza giornali, per non sapere quello che è successo a Napoli in questi giorni.

La grande bellezza del calcio ha riportato a Napoli l’ambita vittoria nel campionato italiano dopo ben 33 anni di assenza, con tutte le coincidenze numerologiche del caso. Nella Smorfia napoletana infatti il 33 rappresenta gli anni di Cristo, in questo curioso mix di sacro e profano che da sempre contraddistingue il capoluogo campano, al 33 è associata l’essenza stessa dell’amore che si sublima nel sacrificio supremo del Cristo, per garantire la salvezza del genere umano.

Anche fermandoci un attimo prima, non senza indugiare con la fantasia sull’arrivo a Napoli di alcune figure cristologiche che hanno rafforzato il gruppo prendendosi posti di primo piano tanto nella squadra quanto nel campionato tutto, Napoli è diventata la più grande metafora dell’amore.

Camminando per le strade della città nei giorni prima del pareggio che ha consacrato la vittoria matematica dello scudetto ad Udine, l’aria era carica di elettricità statica, insegne e striscioni bianchi e azzurri. Da spiegare a parole è difficilissimo (e anche per questo mi sono preso un po’ di tempo), era nell’aria prima ancora che sulle facce e sulle facciate della città, una sensazione di euforico trionfo, scaramanticamente ritardato, ma ad un certo punto impossibile da negare, dato anche lo stacco netto della squadra sulle sue inseguitrici.

Quando i pianeti si allineano in combinazioni così favorevoli succedono sempre cose estremamente interessanti, così, mentre la metà degli addetti ai lavori del Comicon era preoccupata per l’avvento del Third Impact (come ho amorevolmente soprannominato il terzo scudetto) e l’altra metà, di fede partenopea, fremeva per l’imminente consacrazione matematica, ho avuto modo di chiacchierare con David Monk, Senior Partnerships and Activation Manager di Konami, lì presente in forze, con un’area piena di postazioni da gioco in occasione della Coppa eFootball Italia, oltre a dimostrare quanto la compagnia giapponese dopo un periodo di semi distacco dal mondo del videogioco punti ancora forte sulle sue ip e che dopo un avvio problematico ha fortemente intenzione di rimettersi in carreggiata e tampinare gli altri titoli calcistici presenti sul mercato lavorando su due punti principali, il focus sulla community e le partnership.


David si occupa di gestire i rapporti con i partner, in pratica, quando aprite un gioco e vedete le licenze delle squadre c’è un team di persone alle spalle che si occupa di costruire i rapporti con le squadre affinché queste vengono inglobate nel gioco. Nei titoli di calcio, le partnership e la ricostruzione delle squadre partner è una feature importantissima perché avvicina un gioco ad una community di tifosi, aumenta l’immedesimazione, è estremamente più appagante per un giocatore scendere in campo indossando virtualmente i colori della propria squadra, riconoscere i volti e le movenze dei propri sportivi di riferimento.

Sotto questo punto di vista, in eFootball amano Napoli e la sua squadra: le dimostrazioni di affetto dei tifosi sparsi in tutto il mondo hanno rappresentato una rete che travalica i limiti geografici della Campania. Inoltre, se anche vogliamo parlare di cose volgari come il ritorno di immagine dell’investimento, avendo calcato con onore il palco internazionale della Champions League arrivando là dove nessun altra formazione nella storia del Calcio Napoli era mai arrivata, occupando un posto di rilievo nel discorso sportivo internazionale. E, non senza una punta di orgoglio negli occhi, David ci tiene a sottolineare che la partnership con il Napoli è qualcosa di più, una vera e propria sponsorizzazione che ha portato al rebranding del centro sportivo di Castel Volturno che adesso porta il nome di Konami come simbolo dell’investimento tangibile e del supporto concreto al club.

Essere a Napoli durante un weekend così importante per Konami non è un punto di arrivo ma l’augurio per l’apertura di un ciclo con la speranza di bissare presto risultati importanti mantenendo costante la presenza in Champions. Similmente, essere a Napoli significa rafforzare la propria posizione con la community in un momento fondamentale data, tra l'altro, la coincidenza con la Coppa eFootball Italia che per le semi finali ha fatto tappa al Comicon.

Il ranking online è uno dei punti sui quali eFootbal va particolarmente fiera: David definisce innovativo il modo in cui i migliori giocatori online sono selezionati per club; un sistema che è particolarmente utile nel momento in cui bisogna fare il salto verso il progaming nella selezione di una squadra "titolare" da associare ad un partner della Serie A.

Ulteriore attenzione è stata messa nella rappresentazione delle squadre che fanno parte della rosa dei partners.
In eFootball sono consci di come molto spesso l'affezione dei giocatori passi per una rappresentazione credibile delle fattezze e dei movimenti degli sportivi della propria squadra in campo, cosicché è stato implementato il sistema di body scanner "itinerante" per restituire un senso di appagante fedeltà.

Con la scelta di puntare sul Napoli in Konami hanno dimostrato di vedere lungo per quanto riguarda l’immagine che vuole dare l’azienda associando ad eFootball ad una forza emergente a livello italiano ed europeo. Similmente, la scelta di puntare su accessibilità ed eSport è un chiaro sintomo di una strategia a lungo termine che va concretizzandosi iterazione dopo interazione, aggiungendo costantemente pezzi a quello che punta a diventare l’esperienza calcistica sportiva mutevole, assecondando i continui cambiamenti di uno sport affascinante, capriccioso e creativo come il calcio.

 

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