

Nobi Nobi Gdr: il gioco di ruolo che cercavo da anni
Nobi Nobi Gdr è il gioco di ruolo che non ti aspetteresti mai di trovare: un meraviglioso esercizio di stile e game design.
Mi è capitato molto spesso di interfacciarmi con persone che non hanno mai approcciato il gioco di ruolo che, un po’ per sentito dire e un po’ per curiosità, vogliono sapere qualcosa di più in merito a questo o quell’aspetto. In genere, conversazioni di questo tipo hanno due sbocchi possibili: la persona si interessa al punto da chiedermi di provare qualcosa oppure la persona si sente fin troppo intimorita dalla “vastità” dell’offerta di un gioco di ruolo.
In soldoni, vince la paura di essere inadatti al tavolo perché poco fantasiosi e poco portati ad un tipo di gioco così marcatamente libero nel tipo di azioni da fare e compiere durante una sessione.
Se nel primo caso mi sono sempre scervellato nel cercare l’esperienza più adatta ad un neofita del genere, nel secondo caso ho sempre cercato di spiegare quanto un tavolo in cui si viene a creare quel tipo di situazione non sia un “buon” tavolo e quanto sia “semplice” giocare di ruolo una volta compreso che, di fatto, non ci sono “vere regole” da seguire nel compiere le proprie scelte.
Non sempre ho ottenuto un buon risultato nel primo caso e non sempre ho ottenuto risultati interessanti nel secondo, appuntandomi sempre mentalmente che prima o dopo dovrò trovare una risposta univoca che riesca a far avvicinare le persone più curiose e titubanti al meraviglioso mondo del gioco di ruolo.
Qualche settimana fa, durante un casuale giro all’interno di un altrettanto casuale negozietto di giochi da tavolo mi imbatto in una scatoletta dalla grafica accattivante, dal prezzo piuttosto abbordabile: Nobi Nobi Gdr - Magia (e la sua controparte Spada).
Il titolo promette un’esperienza da gioco di ruolo adatta a tutti, senza preparazione e dalla durata estremamente contenuta. Che fai? Te ne privi?
Quindi scelta la versione Magia (perchè la scatola è rosa) ho iniziato a studiare uno dei regolamenti più semplici, belli e interessanti degli ultimi tempi: in Nobi Nobi sei un personaggio che vive un’avventura. Il personaggio puoi sceglierlo casualmente, l’avventura è generata in modo casuale dalle carte e tutto quello che deve fare il giocatore è “vivere” la storia che il gioco gli propone arricchendola di eventuali dettagli narrativi e lanciando un paio di dadi quando richiesto da alcune prove.
Ed è subito amore a prima vista, letteralmente.
Il gameplay è piuttosto semplice: preparata la partita (mescolando banalmente i tre mazzi di carte forniti, scelto un personaggio, una carta introduzione (che fa da canovaccio iniziale e può essere facoltativa) e una carta epilogo), il gioco può iniziare.
A turno, un giocatore interpreta il Master e uno il Protagonista della scena. Quest’ultimo pesca una carta scena e ne legge il contenuto.
Una scena può essere una prova (di Forza o d Tecnica) o una scena di Ruolo: nel primo caso si tirano due dadi (d6), si somma il risultato al valore della caratteristica dell prova del proprio personaggio e se il risultato è pari o superiore al valore della prova questa è superata, altrimenti è fallita.
Nel secondo caso, invece, viene richiesto al Protagonista di “raccontare” come intende agire nella prova (ad esempio può essere richiesto di creare un nuovo menù per un oste, quindi il Protagonista racconta questo menù): in questo caso il giocatore che interpreta il Master decide se è superata o meno in base a quanto è colpito dalla performance del Protagonista.
Se la prova è superata il Protagonista ottiene una carta Luce, altrimenti una carta Ombra: entrambe queste carte possono essere tratti caratteriali del personaggio, NPC da portarsi dietro, oggetti e così via che andranno a modificare una delle due caratteristiche (Forza o Tecnica).
In aggiunta, ma giusto per avere qualche meccanica “di ruolo” in più, ogni personaggio ha un’abilità passiva che gli permette di avere bonus (o eventuali malus) all’interno di una determinata prova.
Finito un “turno”, il Master e il Protagonista passano ad altri giocatori fino a quando tutti i giocatori non hanno svolto per tre volte il ruolo del Master. In questo caso si pesca la carta Epilogo e si conclude la storia.
Tutto molto bello, semplice e pulito ma… come funziona la storia generata? Proprio qui viene il bello di Nobi Nobi: il ruolo del Master ad ogni turno è di trovare un collegamento fra le scene che non sono altro che piccoli canovacci narrativi. Il collegamento può essere forzato, elaborato, con un racconto di ore o di una semplice frase: l’importante è provare a farlo. Ed è proprio questo aspetto creativo di Nobi Nobi che lo rende un titolo fantastico: chi si trova alle prime armi e ha paura di “improvvisare male” si troverà guidato dagli input delle carte che gli forniranno una direzione narrativa che invece rappresenteranno semplicemente un punto fermo nella mente dei giocatori più abili.
Il titolo, inoltre, inizia molto bene i giocatori al ruolo del Master e, come se non fosse sufficiente, nella sua modalità per giocatore singolo spinge il giocatore a mettere nero su bianco la sua avventura così da creare un vero e proprio mondo da utilizzare con altri sistemi di gioco.
Insomma, Nobi Nobi Gdr è un vero e proprio gioiello adatto a tutti i gusti e tutti i palati: nelle mie sessioni di gioco in singolo mi sono divertito a vedere crearsi un mondo e nelle mie sessioni in compagnia sono rimasto estremamente colpito da quanto i giocatori più novizi si siano sentiti più a loro agio nell’incastrare le azioni.
Le due versioni di gioco differiscono per il tipo di ambientazioni proposte ma possono essere mescolate assieme per avere ancora più varietà nelle scene proposte e nei personaggi iniziali ma insomma, come per ogni gioco di ruolo che si rispetti, l’unico limite è, al solito, la fantasia e in questo Nobi Nobi ha sicuramente fatto un centro perfetto.