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Navarro. Il Mondo di Sotto, intervista con l'autore

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Navarro. Il Mondo di Sotto di Andrea Gobbi ci permette di esplorare la fantasia sui mari dell'avventura, questo nuovo fantasy per ragazzi di Fanucci Editore è una lettura magica che mette in contatto il lettore più giovane con l'ignoto. Tra pirati, incantesimi e mondi nascosti le amicizie eterne si forgiano scoprendo le meraviglie della vita.

Navarro. Il Mondo di Sotto, tra le mani mi trovo questo romanzo della Fanucci e mi riporta alla mente un bel ricordo. A una conferenza che ebbi l'onore di presentare e moderare fui al cospetto di Alessandro Vanoli, scrittore, saggista, storico e in primis sognatore.
In quell'anno, il 2017, usciva in tutte le librerie il saggio “L'ignoto davanti noi. Sognando Terre Lontane” e discutemmo con Alessandro Vanoli di tutte quelle avventure, per terra e per mare, che hanno plasmato l'immaginario fantastico degli autori e dei lettori. In sintesi la magia della letteratura odeporica; dai mari artici delle isole iperboree fino alle misteriose giungle amazzoniche popolate da indigeni.

 

Navarro il mondo di sotto

 


Io e l'autore poi, quasi simultaneamente, scoprimmo una bellissima coincidenza ( in realtà è un parallelismo ovvio, ma quel giorno ci sembrò rivelatore). Finita l'era delle scoperte geografiche, terminata la grande corsa alla rivelazione dei misteri della terra l'uomo iniziò a sognare e a scrivere di terre lontane, fuori dai nostri normali confini. Confini geografici, extra-terresti o mentali; germoglia quel tipo di letteratura che ha le sue radici in other worlds, siano essi interiori o ultra-terreni. Fantascienza, fantasy, gli ignoti da esplorare senza alcune mappe.

 

Navarro. Il Mondo di Sotto

 


Ed è un po' quello che fa questo libro, Navarro. Il Mondo di Sotto, scritto da Andrea Gobbi: ci conduce  dove finiscono le mappe, dove finisce la terra. Perché il mondo di Gobbi è piatto, non per la gioia dei terrapiattisti ma per una felice riminiscenza classicheggiante che spazia dal mito greco al medioevo europeo e orientale. Riporto con piacere questa citazione della Xilografia Flammarion del Libro di Ezechiele dove si sottende la dimensione piatta del nostro anti-globo:

 Un missionario medievale racconta di aver trovato il punto in cui cielo e terra si incontrano.. 

 

Navarro. Il mondo di sotto

 

 

 Gobbi traduce la classicità in una storia fantasy dall'animo marinaro e picaresco e affida a giovani eroi la risoluzione di antichi misteri e l'esplorazione di luoghi impossibili. Tutto inizia nel 1492 quando Cristoforo Colombo non scopre l'America ma si imbatte nella fine del mondo, il limite ultimo, le vere colonne d'Ercole che l'umanità non può oltrepassare.
A Palos, il porto da cui è salpata la spedizione delle tre caravelle, il tredicenne Pedro Navarro incontra un uomo misterioso che gli confessa di essere uno dei pochi ad aver fatto ritorno dal limite estremo del mondo. Pedro scopre anche che suo padre non è morto e tanto meno disperso, Franco Navarro ha intrapreso l'ennesima avventura nel Mondo di Sotto, l'other world che è costruito sull'altro lato della Terra, l'altra faccia della medaglia terracquea è una fonte inesauribile di meraviglie. Almeno così dicono le leggende.

 

Il viaggio


Pedro imbastisce una spedizione per trovare il padre, arruola la giovane Carmen: protagonista femminile coraggiosa e scaltra nonché proprietaria della Gato Gris, la nave che li condurrà sui mari del fato (salutiamo Michael Moorcock). Si uniscono Gaston, il timido ma fedele miglior amico di Pedro e cuoco provetto, e i picareschi monelli Baldo e Brando.
Ciurma al completo, manca solo un'epopea.

 


Il viaggio di questi giovanissimi pirati è una continua odissea epico-avventurosa e anche metaforica; infatti non ci sarà solo lo spazio per ridere e immischiarsi in duelli tra manigoldi e incantesimi, ma anche per crescere e maturare. Per questo il romanzo di Andrea Gobbi, pur rivolgendosi a un pubblico adolescenziale, è capace di affascinare anche il lettore più maturo. Cosa rara tra tanti prodotti mainstream, Navarro. Il Mondo di Sotto è un vero romanzo di formazione per ragazzi, che educa e stimola la loro fantasia.
Seguendo lo spirito de L'isola del Tesoro, l'ironia del Candido di Voltaire, la semplicità stilistica tipica delle avventure verniane, le fantasticherie dei Viaggi di Gulliver i protagonisti di Navarro. Il Mondo di Sotto saranno catapultati in un mondo così meraviglioso da dimenticare la bellezza della terra natale.
Eppure, eppure c'è molto altro da scoprire. Intanto parliamone con l'autore!



Cristiano Saccoccia: Navarro. Il Mondo di Sotto è un romanzo fantasy polivalente, è indirizzato a un pubblico giovane ma ha l'ossatura per diventare un titolo aperto a diverse fasce di lettori. Leggendo i volumi successivi potremo scoprire l'evoluzione/maturazione dei personaggi e anche del tuo stile di scrittura?

Andrea Gobbi: Per rispondere a questa prima domanda faccio che partire – se non ti spiace – direttamente dalla tua premessa perché hai centrato in pieno il punto: Navarro. Il Mondo di Sotto è un romanzo pensato per una fascia d’età giovane (dai 10 anni in su), ma possiede tutte quelle caratteristiche e connotazioni per abbracciare un pubblico molto più ampio. Non solo rientra in una trilogia dall’impianto narrativo ampiamente strutturato (una storia che è già stata pianificata a monte in ogni suo dettaglio – come gli ingranaggi di un orologio – fino all’ultimo capitolo del terzo libro), ma è anche una saga pensata con un ritmo serrato, ricca di colpi di scena e stratificata su più livelli: a tratti oscuri, a tratti colorati, a tratti seri e a tratti più leggeri. Dove il mistero si cela sempre dietro l’angolo, attraverso luoghi imprevedibili e personaggi sorprendenti, con un loro background definito. E poi è una storia che prima di tutto racconta un tema tanto caro, da sempre, all’animo umano, quello del viaggio. Inteso qui, però, nella sua accezione più pura e cristallina: il viaggio, cioè, come avventura verso l’ignoto. L’esplorazione di un mondo totalmente sconosciuto, che i protagonisti affronteranno con tutte le loro paure e le loro incertezze, ma anche con tutta la loro curiosità.
Come sai non posso svelare nulla su ciò che avverrà dopo questo primo capitolo – altrimenti dalla redazione mi arrivano a casa con un lanciafiamme [ride] – ma certamente il viaggio stesso che muoverà i fili della storia porterà i personaggi verso una loro chiara direzione, attraverso un approccio narrativo, però, che mai cercherà di tradire il proprio pubblico di partenza (quello dei giovani lettori).
Quando ho iniziato a scrivere le prime pagine del romanzo avevo ben chiaro il modo in cui l’avrei adattato. Vale a dire attraverso uno stile di scrittura che ragionasse il più possibile per immagini. Cinematografico mi verrebbe da dire. Attraverso un occhio esterno, quindi – come una telecamera in movimento – che ti catapulta nell’azione e cerca in via generale di non spiegarti mai ciò che succede, ma te lo racconta, mostrandotelo.
Potrei dirti, ora, che lo stile evolverà ancora di più nei due libri successivi. Ma questo in realtà non te lo posso affermare perché è materia dei critici e di tutti coloro che decideranno di leggere il seguito.


C.S: Hai rielaborato in chiave fantasy diversi elementi del nostro mondo. Le citazioni e i rimandi sono moltissimi. Ma mettendo da parte quello che hai pescato dalla nostra tradizione culturale, quali sono le particolarità figlie dirette della tua fantasia?

A. G: Da piccolo ho sempre coltivato una fervida immaginazione, nutrendo curiosità verso tutto ciò che mi circondava. Sono cresciuto ponendomi domande di continuo, cercando storie anche là dove davanti a me, magari, c’era solo un sasso o una pianta. Sono nato in Valle d’Aosta, circondato da montagne imponenti e meravigliose. Ma chiuso al loro interno. Senza la minima goccia di mare. “Strano, però” mi si potrebbe allora dire. “Questo romanzo racconta invece di un viaggio fantastico su una caravella...” Ma se ci pensi bene non è strano, è l’esatto opposto. L’idea di Navarro mi è nata qualche anno fa e si è dimostrata l’occasione, a questo punto, per raccontare finalmente ciò che si cela al di là delle Colonne d’Ercole, per menzionare una metafora (o le montagne, nel mio specifico caso legato all’infanzia), quindi provando a immaginare ciò si nasconde oltre la sfera del conosciuto, oltre il limite stesso della realtà che ci circonda. E che cosa si cela nell’ignoto? Be’… tutto quello che vuoi, se ci pensi bene.
Il Mondo di Sotto, in questo caso, è una realtà pensata affinché tutto possa succedere, dove le sorprese si susseguono senza sosta, poiché in continua esplorazione. In definitiva, se vogliamo, rappresenta la culla della mia creatività più sfrenata. L’immaginazione a trecentosessanta gradi.



C. S: Jules Verne, Stevenson, un Candido di Voltaire, l'ironia dei Gulliver Travels, il mare e i mondi fantastici sono i veri protagonisti di queste pagine. Possiamo semplicemente dire che finché c'è una terra sconosciuta esiste la fantasia?

Mi fa piacere che mi poni questa domanda e ti dico subito il perché. Oggi come oggi sembra quasi che quando si pensa al fantasy come genere narrativo si pensi, molto spesso, a un mondo che per forza di cose debba essere ingabbiato in una mappa definita e arricchito da tutte quelle figure ed elementi tipici di questo genere. “Ma perché?” mi chiedo allora io.
Se ci riflettiamo un attimo, il termine fantasy nella sua più banale traduzione significa proprio ‘fantasia’. Cioè la facoltà di inventare qualcosa che non esiste. E che è quello che ho cercato di fare con Navarro.
Il romanzo parte da un’ucronia che si spinge oltre: non solo cambia gli eventi del passato, ma ribalta le leggi stesse della realtà, le spezza e le fa proprie reinventando tutto. In questo senso, quindi, l’esplorazione di un mondo che non si conosce, come può essere il Mondo di Sotto, rappresenta senz’altro un terreno fertile per volare con la fantasia. E un’occasione per tutti quei sognatori che vorranno viaggiare lontano.

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