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LUCCA Comics and Games 2023: la conferenza stampa di Naoki Urasawa

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Naoki Urasawa incontra i giornalisti italiani nel presscafè a lui dedicata a Lucca Comics and Games 2023

Nella sala conferenze dell’area stampa gremita entra il maestro Naoki Urasawa.

È un bel momento scoprire che è uguale a Kenji di 20th century boys dopo il salto temporale:Il taglio di capelli, la barba, gli occhiali. Anche la passione per la chitarra, rivelerà più tardi. Lo stesso sorriso aperto, la risata piena punto il modo in cui si muove o almeno immagino come si muova il personaggio disegnato tra le sue vignette. È la mia vera prima press conference. La mia attrezzatura è tutta nella tasca dell’impermeabile e comprende il ROG  d’ordinanza, il taccuino fuori moda come poche cose al mondo, la matita meccanica caricata a 2B.

La speranza vera è che nessuno troppo grosso mi si piazzi davanti tra la selva di macchine fotografiche con treppiedi telescopici stra professionali.

 Mi siedo in terza fila, tengo un posto libero affianco a me di prepotenza ma senza sforzare la mano, sfrutto lo spazio interstiziale tra due giornalisti per fare le mie foto, sono letteralmente davanti la sua postazione posso ritenermi soddisfatto.

 È la prima volta di Urasawa a Lucca, questo più in là farà scattare le solite domande provinciali sull'ambientale un manga in Toscana.

 È una bella conferenza stampa, il maestro è a suo agio, studia i movimenti, il tono di voce, è affabile, sorride tantissimo, È estremamente carismatico, ma con semplicità.

Urasawa racconta di come il suo stile di disegno sia rimasto immutato sostanzialmente dall'età di 8 anni, ma il punto di svolta arrivò con la lettura de La Fenice di Tezuka, autore seminale per lui come per tanti altri maestri del fumetto giapponese, e la cui opera Il più grande robot del mondo farà da base per Pluto.

Un altro elemento che ha condizionato la sua formazione è stata la passione per la musica avendo imparato da giovane a suonare la chitarra e l'armonica sperimentando la registrazione analogica da mangianastri, un metodo che sembra risalire ormai a mille anni fa considerando l'accessibilità del processo simile adesso tramite GarageBand.

Per Urasawa maneggiare l'opera di Tezuka è stata un'esperienza strana, il più grande robot del mondo lo lesse da giovanissimo e poi di nuovo a 40 anni. Col passare degli anni la mente aveva aggiunto una quantità di dettagli che nel fumetto erano effettivamente assenti: inconsciamente è stata la memoria a sovrascrivere l'opera come una riscrittura inconsapevole annidata tra le pieghe dello spazio bianco tra una vignetta e l'altra di quelle disegnate da Tezuka, e lì è nato Pluto.

Per quanto Urasawa sembri spaziare tra diversi generi lui è fermamente convinto di scrivere sempre e solo storie di mistero che poi è il genere che lo ha reso famoso come scrittore di seinen.
Forse proprio a causa di questo tra gli autori che legge più spesso negli ultimi vent'anni ci sono Stephen King e Murakami (influenze ben presenti in 20th century boys).

Inevitabilmente il discorso gira sul cinema e Urasawa cita cinque tra quelli che ritiene essere tra le ispirazioni più forti per le sue opere nel campo della regia:

Akira Kurosawa
Peter Bogdanovitch
Wim Wenders
Yasujiro Ozu
I fratelli Coen

C'è stato anche un bell'anedoto su come 2001 Odissea nello spazio lo abbia influenzato, non per le tematiche ma come sensazione di stupore che quel film riuscì a procurargli la prima volta che lo vide, sensazione che ha costantemente cercato di riprodurre nelle sue opere.

La mossa del cavallo

Quando Urasawa scrive, immagina lo sviluppo dei suoi personaggi come al movimento di un pezzo degli scacchi giapponesi che noi non possiamo che tradurre come la mossa del cavallo.
Quanto intorno al pezzo ci siano degli spazi liberi questo può solo andare in una posizione determinata dal movimento della sua personalità e via di conseguenza.

È un approccio estremamente interessante, quasi situazionale allo sviluppo della storia e dei personaggi immaginati come pezzi di una scacchiera le cui posizioni mutano nel tempo anche e soprattutto in relazione alla crescita dell'autore dal momento che, specie per manga molto lunghi che arrivano a durare anni, il manga che inizia a scrivere non è la stessa persona, umanamente, che finisce la storia a causa della vita.

Gli eventi nel cuore degli uomini sono sempre una commedia ma il finale varia indipendentemente dalla volontà, dipende dagli eventi. Lo scrittore cambia con i personaggi.

L'obiettivo che Urasawa si pone come autore è quello di ampliare lo spettro emotivo del manga tradizionale.

Il manga prevede quattro emozioni dominanti che sono: 

Felicità Rabbia
Amore Tristezza

Riuscire a trasmettere una complessità emotiva che si sviluppa tra queste linee guida così definite, far uscire fuori la tristezza nel profondo del cuore di un personaggio che sorride.

L'incontro si conclude con un bel messaggio per superare l'impasto produttivo legato alla commercializzazione dell'opera.

Secondo gli editor, Monster non sarebbe stato un successo e avevano dato ad urasawa solo quattro numeri per sviluppare la storia. Invece il pubblico lo amò e Monster divenne la serie che lo rese famoso.

"Molto spesso, bisogna fare quello che piace, quello che nelle proprie corde e che si vuole esprimere e raccontare non cercando a tutti i costi il successo e il guadagno."

Seguono Novantadue minuti di applausi.

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