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Il ritorno delle Città di Sigmar: l'Impero colpisce ancora

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Alla scoperta delle Città di Sigmar, uno degli eserciti simbolo di Age of Sigmar, controparte fantasy di Warhammer 40.000.

Su queste pagine e sui canali social di Nerdcore parliamo molto spesso di Warhammer 40.000, il gioco di miniature targato Games Workshop ambientato in un dispotico e oscuro 41º millennio.

Warhammer 40.000 non è però l'unico franchise di punta dell'azienda britannica: accanto a lui, dal 2015, c'è Age of Sigmar, controparte fantasy dell'universo narrativo in cui si muovono forze dell'Imperium, razze Xeno e seguaci del Chaos.

Nel corso di questi otto anni di vita, moltissimo è cambiato dai tempi del mai dimenticato Warhammer Fantasy Battle, di cui cui AOS – da qui in avanti chiamerò così Age of Sigmar – ha rappresentato l'evoluzione. C'è stato il passaggio dalle basette quadrate a quelle tonde; il pensionamento di eserciti come Bretonnia e Re dei Sepolcri; la completa riprogettazione di alcune armate.

Tra queste, le Città di Sigmar sono probabilmente il caso più emblematico: nacquero infatti come mappazzone in cui GW buttò dentro Impero, Nani e Elfi, in attesa di risuddividerli gradualmente in vere e proprie fazioni autonome.

Questo processo, ancora lontano dall'essere finito, trova però in questi ultimi mesi del 2023 un decisivo punto di svolta con il lancio del nuovo codex a loro dedicato, incentrato principalmente sulla parte umana di questa armata. Parte umana che è stata quasi completamente ridisegnata, in un processo non molto dissimile da quanto fatto lo scorso anno con la Guardia Imperiale di Warhammer 40.000.

Le “vecchie” Città di Sigmar

Come detto, le Città di Sigmar sono roccaforti nelle quali creature di razze diverse come umani, elfi e nani uniscono le forze per difendere le loro terre dall'oscurità e dal Caos. Nella lore di AOS, queste città rappresentano gli insediamenti mortali che sono fioriti nei regni di Sigmar, il Dio-Guerriero, dopo l'apocalisse che ha distrutto il vecchio mondo di Warhammer Fantasy. Ognuna di esse ha una sua cultura, tradizioni e stile di vita unici, che si riflettono nelle unità e negli eroi che compongono le forze di ogni sottofazione.

Nelle prime due edizioni del gioco quest'ultime cercavano di strizzare l'occhio a uno degli ex eserciti di Warhammer Fantasy inglobato in questo gigantesco calderone. Ad esempio la Città Vivente, le cui caratteristiche principali sono l'affinità con la natura e la capacità di mimetizzarsi con l'ambiente circostante, era chiaramente indicata per i giocatori che volevano utilizzare le vecchie miniature degli Elfi Silvani. Peccato che, per risultare un minimo competitivi, era sistematicamente necessario inserire modelli provenienti dalle altre razze.

Se da un lato schierare sullo stesso lato del campo di battaglia Impero, Elfi Oscuri e Nani non è mai stato un bel vedere, dall'altro il parco unità è da subito apparso vastissimo (anche troppo), rendendo le Città di Sigmar una delle armate più variegate e sfaccettate di tutto AOS.

Le “nuove” Città di Sigmar

Con il rilancio della fazione nella terza edizione di AOS, la rotta è nettamente cambiata. Il quasi completo redesign degli umani, unito alla totale dismissione delle unità di Alti Elfi ed Elfi Silvani, rende le Città di Sigmar finalmente un esercito coerente, con una personalità definita e delle miniature al passo con i tempi. Certo, Nani ed Elfi Oscuri sono ancora della partita, ma il loro ruolo è sempre più marginale (probabilmente in attesa di una totale scissione nella quarta edizione del gioco). In poche parole, citando Star Wars: l'Impero colpisce ancora.

I nuovi modelli delle Città di Sigmar, su cui ho potuto mettere le mani in anteprima grazie allo splendido army set che mi ha inviato Ars Manufactorea (recuperate il reel di unboxing sul nostro Instagram), possono infatti essere definiti una versione 2.0 del vecchio Impero di Warhammer Fantasy. Se le armature medievali, i cappelli piumati e lo stile rinascimentale hanno lasciato il campo a un look maggiormente grimdark, più sporco e meno sgargiante, le unità umane non si distaccano poi molto da quelle uscite ormai vent'anni fa.

Benché siano presenti alcuni aggiornamenti (vedesi gli scudi dei fucilieri), la fanteria è sempre la solita, così come minime sono le differenze per quanto riguarda i cavalieri a cavallo, che finalmente tornano ad essere giocabili dopo un lungo periodo d'assenza. Il pensionamento di alcune celebri unità dell'Impero come le Grandispade o i Semigrifoni potrebbe lasciare l'amaro in bocca a qualcuno, ma non escludo che possa rivelarsi solo momentaneo e che quest'ultime vengano reintrodotte nella prossima edizione.

In compenso, sono arrivati una serie di personaggi con una forte personalità e dei modelli davvero, davvero d'effetto. Tra questi, Thalia Vedra e Pontifex Zenestra sono sicuramente quelli più belli e interessanti di tutta la nuova gamma delle Città di Sigmar. Vedra è il primo maresciallo di Hammerhal Aqsha, un'impavida guerriera a cavallo di una gigantesca manticora, e la sua miniatura può essere considerata il nuovo pezzo centrale dell'intera armata. Zenestra, invece, è la Matriarca della Grande Ruota, uno dei culti più misteriosi e oscuri di Sigmar. La sua miniatura farà la felicità di tutti gli amanti dei Cacciatori di Streghe, essendo un modello che ben si sposa con un esercito che ricalca questa tematica.

Giocare le Città di Sigmar

Se dovessi dire a chi consiglio di iniziare a collezionare - e, naturalmente, giocare - le Città di Sigmar, suggerirei questa fazione a coloro che cercano varietà e versatilità all'interno della propria armata. Al contrario di eserciti come gli Orruk Ironjawz o i Soulblight Gravelord, maggiormente specializzati in un unico stile di gioco, le Città di Sigmar offrono infatti una gamma incredibilmente ampia di opzioni strategiche. Si può optare per una forza focalizzata sulla magia e sugli incantesimi; oppure costruire un esercito di truppe corazzate schierando tantissima fanteria; o, perché no, investire tutto sulle armi da fuoco, mettendo in campo fucilieri, cannoni e carri a vapore.

Parlando di acquisti, la miglior base di partenza possibile per iniziare a giocare le Città di Sigmar è sicuramente recuperare il contenuto del nuovissimo army set: un Maresciallo della Gilda Libera con Messo Reliquia; un Forgiaguerra Alchemita; una scatola di Cavallerizzi della Gilda Libera; e due scatole di Elmi d'Acciaio della Gilda Libera.

I Fucilieri della Gilda Libera e il Carro a Vapore sono poi un'aggiunta obbligata se preferite il tiro al corpo a corpo, mentre un Celestial Battlemage è la scelta giusta se volete infondere un po' di magia alla vostra armata.

Qualora foste invece intenzionati a iniziare uno schieramento di Elfi Oscuri o di Nani, il mio consiglio è di recuperare il prima possibile (nei negozi che li hanno oppure su Vinted e simili) i due Start Collecting a loro dedicati, ovvero Anvilgard per gli Elfi Oscuri e Greywater Fastness per i Nani.

Ovviamente, sia per una questione di risparmio (visto che i mercatini ne sono pieni) che di personalizzazione, nessuno vi vieta di continuare a usare le vecchie miniature di Warhammer Fantasy, riadattandole dove serve con piccole modifiche.

Città di Sigmar e... Warhammer: The Old World

Quest'ultima affermazione mi dà il gancio perfetto per chiudere questo approfondimento sulle Città di Sigmar rispondendo a una domanda che, da quando il gioco è stato annunciato, aleggia su ogni nuovo rifacimento di un esercito di Warhammer Fantasy per AOS: queste nuove miniature saranno utilizzabili anche in The Old World?

Per chi non lo sapesse, The Old World è il revival di prossima pubblicazione di Warhammer Fantasy. Un progetto richiesto a gran voce dai giocatori di tutto il mondo, che permetterà di riportare sul tavolo da gioco tutti i vecchi eliminati o pesantemente modificati con l'arrivo di AOS.

Benché le informazioni a riguardo siano ancora pochissime, è certo che l'Impero avrà un ruolo centrale in The Old World. Se dunque preferite i nuovi modelli ai vecchi, nessuno potrà vietarvi di utilizzare la nuova fanteria, cavalieri o generali al posto dei miniature classiche. Le dimensioni saranno ovviamente un poco più grandi, ma per il gioco non dovrebbe rappresentar un problema.

Niente da fare, invece, per i nuovi personaggi con nome. Quest'ultimi, realizzati appositamente per AOS, non potranno in nessun modo essere schierati nel Vecchio Mondo. A meno che non troviate il modo di proxarli per rappresentare qualcos'altro.

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