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Deep Vacation, ovvero la bellezza di crescere

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Uno stile fresco, un approccio originale. Per raccontare storie dal valore universale. Il secondo volume scritto interamente da Yi Yang ed edito da Bao Publishing è una graphic novel da non perdere: soprattutto se vi piacciono i romanzi di formazione

Estate, ho 10 anni circa: in TV, il pomeriggio appena dopo pranzo, danno ogni giorno un film che vede come protagonista miei coetanei che vivono avventure incredibili. Qualcuno scoprirà un tesoro, qualcuno compirà semplicemente un viaggio che lo porterà un passo più vicino all'età adulta. Tutti però in comune hanno qualcosa: lo sguardo semplice dei ragazzi che si affacciano alla realtà, che scoprono come misurarsi con la vita attraverso le vicende che attraversano. Sono, a tutti gli effetti, dei piccoli romanzi di formazione. Sono quelli con cui sono cresciuto, dai Goonies a Stand By Me, e sono forse una fonte di ispirazione più o meno consapevole anche delle storie che Yi Yang racconta nella sua ultima opera: si intitola Deep Vacation, l'ha pubblicata Bao nella sua collana dedicata alle graphic novel in stile cinese.

Il ritorno di Li Yu e Yang Kuaikuai

Deep Vacation non è un'opera prima: di fatto è un sequel dell'esordio di Yang come autrice completa di testi e tavole. Easy Breezy, uscito nel 2021, ci aveva fatto conoscere i due ragazzi protagonisti anche di questa storia: due poli opposti di una calamita, Li Yu e Yang Kuaikuai incarnano la classica coppia improbabile che si ritrova per caso a vivere insieme un evento importante. Il primo è un attaccabrighe, il secondo il classico secchione: sono entrambi però due solitari, e l'avventura che vivono assieme in Easy Breezy li connette così profondamente da condurci al presente di Deep Vacation in cui sono diventati veri amici. E insieme affrontano, anche questa volta, un altro po' della strada che li condurrà dall'infanzia fino all'età adulta.

Nel primo volume avevamo conosciuto i nostri due protagonisti in un pomeriggio di un giorno qualsiasi, dopo la scuola: questa volta, trascorso qualche mese, siamo arrivati alle vacanze estive e c'è davanti a loro l'opportunità di allontanarsi da casa per qualche giorno assieme a tutti i loro compagni di classe, grazie a una gita al mare. Sfortuna (o fortuna?) vuole che la destinazione scelta dagli insegnanti sia anche teatro di un mistero: ed è proprio con questo mistero che si misureranno, con l'aggiunta di un terzo elemento alla coppia iniziale per andare a formare un trio in cui (proprio come sempre accade in questo genere) la nuova arrivata finirà per rompere gli equilibri e far crescere ancora il legame tra i due amici.

Lo stile di Yang è rimasto sostanzialmente lo stesso tra il primo e il secondo volume: sfrutta pochi colori in una palette costante lungo tutte le tavole, incasellate quasi sempre in una struttura piuttosto tradizionale, ma l'abilità dell'autrice sta tutta nella sua capacità di scegliere come rendere le emozioni di chi ritrae pagina dopo pagina proprio grazie alla dominante cromatica. Le scene di vita quotidiana scivolano sui toni caldi, quando la storia si fa più frenetica o i personaggi vivono un momento importante ecco che i toni freddi fanno trasparire la tensione di quel momento. Quando è necessario il disegno si allarga fino a occupare l'intera pagina: Yang riesce a dare il meglio trasmettendo attraverso le espressioni dei visi e la postura dei personaggi l'emozione che stanno provando, emozione che si trasferisce inalterata anche al lettore.

Crescere pagina dopo pagina

Tutto questo, ovviamente, non può prescindere dalla storia: che, esattamente come nel primo volume, anche in Deep Vacation è efficace nella sua semplicità. Questa volta cambia il passo: mentre in Easy Breezy correvamo dall'inizio alla fine, ora Yang si prende il tempo per mostrare qualcosa di più dei sentimenti e dei pensieri dei personaggi. Personaggi che stanno maturando, crescendo, e dunque affrontano emozioni e pensieri più profondi e complessi di quanto non facessero appena una storia fa. Sullo sfondo c'è proprio questo, un tema tradizionale del romanzo di formazione: il passaggio all'età adulta, la scoperta dell'attrazione per le ragazze o i ragazzi, così come il misurarsi con le responsabilità tipiche di chi ormai sta superando l'infanzia.

In Deep Vacation risuona appunto tutto il genere del romanzo di formazione, da Catcher in the Rye in poi, nel quale il giovane protagonista si misura con l'assurdità del mondo degli adulti, con la complessità inspiegabile a chi è ancora abituato a vedere il mondo come facilmente divisibile tra ciò che è bianco e ciò che è nero, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Salvo poi scoprire, come è ovvio per chi ormai l'adolescenza l'ha finita da un pezzo, che la vita degli adulti è fatta di infiniti compromessi. Il tutto però viene sviscerato con un approccio fresco e a suo modo originale: non c'è modo di sapere se Yang abbia visto come me quei film, magari frutto della selezione del Giffoni Film Festival, il pomeriggio d'estate su Italia1 (se mi capiterà di incontrarla, glielo chiederò senz'altro). Ma leggere i suoi libri mi ha fatto partire una piacevolissima madeleine, che mi ha riportato esattamente a quelle atmosfere familiari.

I personaggi sembrano modellati proprio su quello stile, le storie ricalcano proprio quelle di quei film e ovviamente dei romanzi di questo genere: a questo si unisce un tocco in più legato al retroterra culturale dell'autrice, con una ambientazione che sfugge a qualsiasi tentativo di associarla a un luogo fisico reale. In che anno siamo? Ci sono i cellulari, ma ci sono anche le cabine del telefono e non c'è pare traccia di smartphone. Siamo in Cina? Eppure quello sembra più un sobborgo marinaro di una città giapponese. Ma potrebbe tranquillamente trattarsi di un'isola di pescatori difronte alla costa italiana: un luogo dove tutti si conoscono e si prendono cura l'uno dell'altro(più o meno).

La vera forza di questa piccola saga di Yi Yang, che a oggi non sappiamo se avrà un altro sequel, sta tutta qua: un racconto universale, capace di parlare a chiunque a qualunque età (anche se forse il pubblico giovane è quello per cui questo racconto è stato pensato), con temi che sono comprensibili a tutti perché ricalcano il vissuto di ciascuno di noi. L'autrice fa esattamente lo stesso sul suo account Instagram, racconta la propria vita attraverso semplici strisce che raccontano le sue giornate con spontaneità: la ricetta segreta è proprio questa, parlare in modo naturale di ciò che fa parte del nostro quotidiano, smettendola di prenderci troppo sul serio e ricollegandoci alle nostre emozioni. Una lezione che alla fine di quei film gli adulti imparavano sempre dai bambini, e che questi volumi provano a ripetere a chiunque sceglierà di leggerli.

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